Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio: in area arancione passano le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise. Per il governatore De Luca “inevitabile il ritorno alla zona arancione e se non stiamo attenti anche nella zona rossa”. Avrebbe parlato di immagini da brivido di gente senza mascherina e di mancanza di controlli. Una domanda: non sarebbe più semplice e meno tragico, anche dal punto di vista economico, attivare i controlli anziché continuare i balletti delle zone? Fino a quando la nostra economia, ed anche la salute delle persone, potrà tenere? Ormai siamo a quasi un anno dall’emergenza covid e il rischio di nuove chiusure, come se già non bastasse, ancora c’è? A causare il passaggio da zona gialla a zona arancione per la Campania il peggioramento dell’indice Rt e l’incremento dei contagi. Sotto accusa i mancati controlli soprattutto nei weekend e gli assembramenti.

Non ci stanno i ristoratori, dato che sarà consentito solamente il delivery. Per la Confesercenti Campania è assurdo ed inaccettabile che il cambiamento dello “status” lo si stabilisca il venerdì per la domenica, dato che i ristoratori acquistano i prodotti almeno un paio di giorni prima. “I ristoratori – fa sapere Confesercenti -, non sono gli “untori” del Covid-19,“

Ecco cosa è possibile fare:

Ristorazione e bar

– Dalle 5.00 alle 22.00 vendita con asporto di cibi e bevande
– dalle 5.00 alle 18.00 senza restrizione alcuna
– dalle 18.00 alle 22.00 asporto vietato ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina

– Ingresso e permanenza dei clienti consentiti solo per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per l’asporto

– Possono restare aperti oltre le ore 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che operano nelle aree di servizio e rifornimento carburante, lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

– Ristoranti degli alberghi aperti esclusivamente per i clienti che vi alloggiano.

– Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere. Così come è possibile effettuare riunioni di condominio

– Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza

Spostamenti persone

– E’ consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A coloro che si trovano in zona arancione, ma che vivono in un Comune con meno di 5 mila abitanti sarà concesso spostarsi in un raggio di 30 chilometri, indipendentemente dai confini comunali. Non ci si potrà comunque recare verso i capoluoghi. 

Fare la spesa

Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati.

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