Slitta a oggi la firma del Dpcm. Il testo, infatti, sarebbe suscettibile di ulteriori modifiche in queste ore. Sul tavolo, innanzitutto, ci sarebbe la possibilità di limitare gli spostamenti tra le Regioni, misura su cui non ci sarebbe il convinto accordo di tutti i governatori. La questione è stata posta dal premier anche nel corso della riunione con i capigruppo. «A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle ore 5 fino alle 18». È quanto prevede una prima bozza del Dpcm a cui sta lavorando in queste ore il governo. Si tratta di una bozza in via di definizione e fonti dell’esecutivo precisano che, in vista di quella finale, le misure potrebbero cambiare. Nella bozza si prevede che dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico mentre è consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitaria. È consentita fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

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