Per come si sono messe le cose il Piano urbanistico comunale di Sant’Arpino resterà sulla carta. L’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Dell’Aversana è andata fuori tempo massimo per l’approvazione del tanto atteso strumento urbanistico. Il Puc doveva essere il piatto forte dell’assise di oggi (4 agosto) ma poi, proprio all’ultimo miglio, tutto è andato storto. L’argomento è stato estrapolato dai punti all’ordine del giorno del civico consesso. E per tempistica e per contesto è quasi impossibile che possa essere varato entro questa consiliatura. Il 4 e 5 ottobre c’è l’appuntamento con le urne per il rinnovo del consiglio comunale. Ciò vuol dire che a fine agosto inizia la campagna elettorale. Tempo scaduto insomma. A meno che la maggioranza, nonostante sia ridotta come una cristalleria travolta da un elefante, non decida, ma è improbabile, di forzare la mano e dare il via libera al Puc con un colpo di coda. Perché lo strumento urbanistico è rimasto nel cassetto? Il principale responsabile è il sindaco Dell’Aversana.

Giuseppe Dell’Aversana

Da specialista del gioco al rimpiattino ha tentato anche stavolta di dispensare colpe a destra e a manca. Ha lanciato fuoco sull’Utc per la mancata istruttoria della delibera di legittimità occultando ancora una volta la verità. Il responsabile del procedimento Vito Buonomo e quello del servizio Lucio Donnarumma quanto tempo hanno avuto a disposizione per vagliare le carte? Nemmeno una settimana. In 7 giorni neppure Renzo Piano sarebbe stato in grado di esprimere un parere di regolarità tecnica. Non solo. Prima della convocazione del consiglio di oggi alcuni fedelissimi di Dell’Aversana, tra cui Giovanni D’Errico, erano partiti per le vacanze. L’immarcescibile assessore infatti si trova all’estero con la famiglia. Visti i numeri risicati, dovuti ai conflitti di interesse (keep calm, poi parleremo di Caterina Tizzano), di fatto non c’era la possibilità che il Puc passasse lo scoglio dell’assise. Altro che colpa di Campania Notizie, come va blaterando in giro il primo cittadino. Fa ridere polli e galline. Il clamoroso flop sullo strumento urbanistico è frutto dell’incapacità politico-amministrativa di Dell’Aversana. Un danno incalcolabile per la comunità che si porta lui sulla coscienza. Lui che ha gettato alle ortiche anche l’ottimo lavoro degli ex assessori all’Urbanistica Ernesto Di Serio e Gennaro Capasso. Per una volta si assuma le sue responsabilità. Basta col praticare il suo sport preferito. Quello di addossare le colpe sempre agli altri. Ha stufato tutti. A partire dai cittadini.

Mario De Michele     

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