È un «problema dell’Italia intera» l’ingolfamento dei pronto soccorso. A sottolinearlo è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Fb, dopo le immagini dei giorni scorsi dei problemi registrati all’ospedale Cardarelli di Napoli. De Luca ha sottolineato che «non ci sono medici nelle strutture di emergenza, abbiamo fatto un ultimo concorso e non ha partecipato nessuno». «C’è un problema generale di carenza di figure mediche perché il ministero della Salute ha deciso che la spesa per il personale medico deve essere quella del 2004 meno l’1,4% – spiega – con i pensionamenti, con quota 100 c’è grande sofferenza. Abbiamo poi un’anomalia, è un impegno tra i più stressanti ma con la maggiore penalizzazione retributiva». «Da anni abbiamo segnalato al ministero questa situazione ma non abbiamo ottenuto ai nessuna risposta – ha concluso – l’ultimo tentativo di aggressione mediatica si ridotto a nulla perché il problema non riguarda solo Napoli ma tutta l’Italia». Ribadisce l’invito alla prudenza rispetto all’emergenza Covid, il governatore della Campania. «La situazione è migliorata ma il virus non è scomparso – ha diretto nella consueta diretta Fb del venerdì – manteniamo comportamenti prudenti anche se non siamo obbligati dalla legge, mettiamo la mascherina quando vi sono assembramenti se vogliamo ritornare dopo l’estate ad una vita normale senza chiudere le attività economiche». «Questa settimana vi ho risparmiato per carità di Dio l’osservazione sulla guerra in Ucraina, credo che stiamo arrivando tutti al punto massimo di resistenza oltre il quale è difficile andare anche perché queste immagini sembrano più uno sceneggiato a puntate che cronache di guerra» ha poi detto De Luca sulla guerra. «Nel frattempo vanno avanti le previsioni fatte settimane fa – ha aggiunto – la guerra si amplia, la Nato si allarga tanto per calmare il clima anche a paesi neutrali e soprattutto cominciamo a fare i conti con i tagli energetici, delle forniture di gas che rischiano già a fine estate di mettere in ginocchio l’economia del nostre paese». «Ma tutto questo sembra che non preoccupi molto chi dovrebbe preoccuparsi moltissimo – ha concluso – speriamo che qualcuno ascolti le parole di pace di Papa Francesco e quelle del neo eletto presidente Macron».

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