È ufficiale. La maggioranza è implosa. Rientra nei ranghi dei lontani ricordi la compagine politica uscita dalle urne. Quel centrosinistra non esiste più. Lo certifica l’esito del consiglio comunale sul bilancio di previsione. La coalizione di governo ha varato il documento contabile con uno striminzito 9-8. Determinante per l’approvazione dell’importante punto all’odg il voto favorevole del sindaco Vincenzo Gaudino. In assise infatti c’è stato un pareggio: otto consiglieri hanno dato l’ok al previsionale, altri otto si sono espressi contro. La maggioranza, o quel che resta di essa, si è salvata grazie al ditino alzato dal primo cittadino. Il disco verde è arrivato da Città Visibile e dai Democratici e Riformisti. Mentre Orta in Movimento ha detto un “no” secco. Il raggruppamento del senatore Fabio Di Micco di fatto passa dall’appoggio esterno all’opposizione. Compatta la minoranza: tutti hanno votato contro il bilancio di previsione. Dalla conta dei voti emerge un quadro politico completamente mutato con una maggioranza ridotta ai minimi termini. Non sono mancati momenti di tensione. Al termine della votazione il capogruppo dei Riformisti e Democratici Michele De Micco ha chiesto le dimissioni del presidente del consiglio Antonio Carbisiero di Orta in Movimento. Prima della discussione sul bilancio è scoppiato il caos sul caso dell’assessore di Città Visibile Marilena Belardo. La casa dell’esponente della giunta è stata di recente colpita da un’ordinanza di abbattimento. L’opposizione ha chiesto la testa della Belardo. Città Visibile l’ha difesa a spada tratta a suon di Bella ciao. Ancora una volta il Collettivo ha sfoggiato una luccicante doppia morale. Ma il dato politicamente più rilevante della giornata è sicuramente lo strappo del Movimento per Orta. I dimicchiani appaiono sempre più corpi estranei di un centrosinistra in frantumi e dal futuro incerto. Da oggi la maggioranza si regge sul voto del sindaco Gaudino. Una squadra di governo appesa a un solo voto non avrà vita facile. Forse sarà più agevole spartirsi le poltrone ma per governare seriamente occorre stabilità. E servono numeri ampi. Eppure il primo cittadino va avanti come se nulla fosse. Sembra un marziano. Dice tutto e il contrario di tutto. Un funambolo che cammina su un filo a 100 metri di altezza. E senza rete di protezione. In caso di caduta non avrebbe più la forza di rialzarsi. Già ora la sua andatura è claudicante. Come quella dell’intera amministrazione comunale.

Mario De Michele

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