di Michele Martuscelli

 

Non solo terrazza della Campania, essendo il comune più alto della regione, ma da domenica scorsa Letino, nell’alto matesino, ha anche un primato “sotterraneo” con l’inghiottitoio carsico che si inabissa per 90 metri visitabile e che porta nell’androne di ingresso delle grotte di Cauto alle spalle della bellissima diga Enel in pietra.

Alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura ed alle tematiche rurali,Vito Amendolara,è stato inaugurata la scala in acciaio che consente di scendere nella cavità prima di entrare nel sistema delle grotte vere e proprie. Si tratta,infatti, del primo lotto funzionale in attesa di trovare fondi, di compiere nuove progettazioni per valorizzare e rendere fruibile quel sistema speleologico così suggestivo quanto delicato e quindi nel rispetto della biodiversità esistente . Ma ora è almeno possibile percorrendo quei duecentosettantaquattro gradini posizionati nell’ambito dei lavori che hanno portato anche alla costruzione di un piccolo casotto per il servizi igienici e punto di sosta. Presente il presidente del parco regionale Giuseppe Falco , il presidente della comunità montana del Matese Fabrizio Pepe e diversi sindaci ed amministratori dell’area matesina accolti dal sindaco di Letino ,Antonio Orsi a nome dell’amministrazione comune. E’ la natura ritrovata che ci inorglisce- dichiara il sindaco Antonio Orsi. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contributito in vario modo affinché questo primo risultato , che rende non più inaccessibile quel patrimonio di bellezza e di biodiversità, potesse essere raggiunto, compreso gli straordinari operai( Luca Scialli e Giuseppe Albino, operai-speleologi), che con encomiabile impegno e coraggio hanno materialmente lavorato nelle diverse fasi del cantiere. Un grazie particolare- ha proseguito alla popolazione Letinese ed ai tanti appassionati della natura che da sempre hanno creduto alla riuscita dell’impresa. Le grotte sono un importante quanto delicato ecosistema geologico, ed ambientale nel quale convive una flora ma soprattutto faua( pipistrelli, crostacei aracnidi et) per tale motivo il nostro sito è stato oggetto di numerosi studi per la conservazione e la gestione futura in maniera eco-compatibile, come è possibile. Certo è un recupero che modifica inevitabilmente il carattere e la purezza del luogo. Vi sembrerà strano che un amministratore nel giorno dell’inaugurazione si pone con dubbi, anzichè certezze, ma sono convinto che i miei,sono anche i vostri dubbi, ed è perciò giusto parlarne con la dovuta consapevolezza civile, onestà intellettuale, con affetto e rispetto del nostro territorio, con percorsi di valorizzazione ancora di più, esigentemente, rispettosi delle nostre risorse che sono, e dovranno, essere ricchezze per la comunità” conclude Orsi. I lavori sono stai eseguiti dall’ATi Palumbo Silverio e Ferretti Ernesto mentre progettista è l’ingegnere Luigi D’Orsi che ha accompagnato il gruppo di sindaci nella cavità. Ecco alcune notizie sulle grotte. Il fiume Lete nasce nella piana delle Secine, attraversa tutto il territorio di Letino, si apre un varco nel calcare (il Matese è una zona calcarea molto bella),dando origine all’inghiottitoio del Cauto. Le prime esplorazioni nel 1926 fino al 1964 a cura de circolo speleologico romano . Nel 1959 il centro speleo meridionale con in docente Pietro Parenzan e l’istituto di geologia dell’Italia meridionale oltre al gruppo molisano ed altri centri del Sud.Le Grotte attraversano completamente la montagna: dal versante di Letino fino a Prata Sannita Le grotte sono costituite da due percorsi con imbocchi separati: l’uno all’altro sovrastante di cui quello inferiore è attivo in quanto percorso dalle acque del Lete(dalla Diga) e quello superiore è fossile perché rappresenta il paleo percorso del fiume. Da entrambi i rami principali si dipartono rami secondari. Il ramo attivo, per ovvi motivi di sicurezza non è visitabile; il ramo fossile superiore grazie ai lavori e alla quota superiore risulta inondabile e quindi potrà essere visitabile. Ma è un percorso tecnico-pluridisciplinare tutto da costruire ancora nei limiti della vulnerabilità del sito.

 

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