«Per l’emergenza migranti ci vuole più Europa sul fronte sud, da soli non possiamo gestire un flusso con dimensioni ormai ingestibili. Occorre che l’Europa realizzi con urgenza un quadro di cooperazione multilaterale, con un incisivo contrasto ai flussi illegali. Tassello indispensabile è l’europeizzazione nella gestione dei rimpatri». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento ai Med Dialogues. La presidente del Consiglio partecipa alla cerimonia di chiusura dei Med Dialogues 2022 a Roma. Giunta all’hotel Parco dei principi, sede della conferenza organizzata dall’Istituto per gli studi di politica internazionale, la premier è stata accolta dal presidente dell’Ispi, Giampiero Massolo, e dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «L’Italia è fortemente impegnata con questo governo a rafforzare il suo ruolo nel Mediterraneo. Siamo consapevoli di come solo creando uno spazio di prosperità condivisa potremo attraversare in modo efficace le troppe sfide epocali, dalla salute ai cambiamenti climatici», ha sottolineato il premier. Per Meloni «una solida geopolitica del dialogo si può costruire e consolidare nell’area solo muovendo dalla consapevolezza delle nostre identità culturali e valoriali, dalla constatazione che la nostra prosperità non è possibile se non c’è anche quella dei nostri vicini». «Come ho detto all’insediamento, l’Italia si fa promotrice di un piano Mattei per l’Africa, un approccio che non abbia una postura predatoria ma collaborativa, rispettosa dei reciproci interessi, fondata su uno sviluppo che sappia valorizzare le identità di ciascuno», ha aggiunto. Ai Med Dialogues di Roma non si è solo parlato, ma sono emerse alcune soluzioni positive, «ci sono stati accordi per lavorare insieme, per progettare insieme processi nel settore della politica, nell’economia, dell’industria e dell’agricoltura», ha detto in chiusura dell’appuntamento il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Abbiamo invitato rappresentanti delle nostre organizzazioni agricole per offrire soluzioni positive ai paesi qui presenti. Vogliamo farlo insieme, la nostra storia si affonda nel Mediterraneo, vogliamo essere protagonisti positivi in Europa, ma anche protagonisti positivi in Africa e Mediterraneo, grazie alla nostra capacità di dialogare. Sono state giornate per fare passi in avanti. Non un punto di partenza, ma una prima tappa», ha aggiunto. Per il ministro e vice presidente del Consiglio «queste giornate di dialogo arricchiscono ciò di cui parleremo con i nostri ambasciatori nel corso delle riunioni del 21 e 22 alla Farnesina».

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