Quindici minuti di paura per azzerare i guadagni di tutta la seduta. Gli stessi che sono bastati all’oracolo di Omaha, Warren Buffett, per guadagnare 700 milioni di dollari. Sono le due facce della stessa medaglia. Da un lato la fragilità dei mercati appesi a voci e indicrezioni,

dall’altro la sicurezza del “vecchio” finanziere pronto a fiutare l’occasione giusta. A Buffett è “bastato” investire 5 miliardi di dollari in Bank of America per restituire fiducia a un titolo in caduta libera che oggi – per la seconda seduta consecutiva – guadagna più del 10%. All’Europa è invece bastato che qualcuno diffondesse voci – poi smentite – di un possibile declassamento della Germania e di un’estensione del divieto di vendite alla scoperto per far crollare i listini. Con un picco negativo, per Francoforte, del 4% per poi fermarsi a -1,71%, male anche Londra (-1,44%) e Parigi (-0,65%). Appena meglio Milano: -0,24%. Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde l’1,51% a 11.149,59 punti, il Nasdaq cede l’1,95% a 2.419,63 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,56% a 1.159,25 punti. Eppure la mattinata era iniziata all’insegna dell’ottimismo. I mercati avevano aperto con il segno più in attesa delle parole del numero della Fed, Ben Bernanke, domani a Jackson Hole. E neppure i dati sulla disoccupazione erano riusciti a frenare il buon umore: nell’ultima settimana, però, le domande di nuovi sussidi di disoccupazione negli Usa sono salite da 412mila a 417mila, mentre gli analisti stimavano un calo di 3mila unità. Alle 16 in punto, poi, il crollo con i rumors di un allargamento generalizzato del divieto di vendite allo scoperto in Germania. Poco dopo la smentita del governo tedesco: il divieto resta per ma solo le vendite “nude” quelle cioè senza alcun sottostante. Già bandite dal maggio 2010. A mercati chiusi, poi, la Consob ha prorogato lo stop allo short selling fino al 30 settembre, un provvedimento preso anche da Francia, Spagna e Grecia. Una decisione presa dalla Consob sulla base delle attuali condizioni di mercato e “in stretto coordinamento con le altre autorità europee che hanno recentemente introdotto limiti all’attività di short selling (Belgio, Francia, Spagna e Grecia) e sotto l’egida dell’Esma (European Securities and Markets Authority)”. Il bando alle vendite allo scoperto era stato deciso il 12 agosto dopo una delibera, ricorda la Commissione, che il 10 luglio aveva riguardato invece la comunicazione delle posizioni nette corte su titoli azionari sino al 14 ottobre 2011.

 

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