Assegno unico, la maggior parte dei figli interessati dal nuovo aiuto alle famiglie entrato in vigore dal mese di marzo ha avuto più soldi rispetto ai sostegni essitenti prima. Circa il 77 per cento dei figli interessati dall’assegno unico beneficia di un aumento netto dei trasferimenti, che ammonta in media a 672 euro. Il reddito disponibile familiare dei beneficiari è aumentato in media del 3 per cento. E’ quanto emerge dai calcoli dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb). Le famiglie più avvantaggiate dalla sua introduzione, spiega l’Upb, sono quelle che prima dell’arrivo della nuova misura non beneficiavano di assegni familiari e delle detrazioni per i figli, in pratica i lavoratori autonomi e gli incapienti (cioè i redditi motlo bassi). Per questa platea il beneficio medio per figlio è di circa 1.200 euro. Poiché l’assegno si riduce più lentamente al crescere del reddito rispetto agli assegni familiari, i maggiori vantaggi per i lavoratori dipendenti si manifestano per livelli di Isee superiori a 12.000 euro. La riforma comporta inoltre vantaggi più elevati per le famiglie numerose. Con il nuovo assegno un nucleo monoreddito con capofamiglia lavoratore dipendente con quattro figli e 15.000 euro di Isee riceve circa 1.700 euro in più a figlio rispetto alla situazione precedente. Il vantaggio per figlio scende rispettivamente a 1.250, 1.100 e 1.000 euro per famiglie con tre, due e un figlio. La modifica dell’indicatore di riferimento per calcolare i benefici per figli a carico – dal reddito all’Isee – assume un ruolo rilevante nel determinare gli effetti di impatto della riforma, sottolinea quindi l’Upb. Tra gli effetti principali si segnala l’influenza del patrimonio familiare nella determinazione del livello dell’ assegno unico: «A parità di altre condizioni, infatti, l’ assegno si riduce – fino al suo livello minimo – all’aumentare del patrimonio familiare, se eccedente le franchigie previste nel calcolo dell’Isee. Il peso relativamente elevato della componente patrimoniale nell’Isee potrebbe non riflettere effettive differenze nella condizione economica della famiglia e, inoltre, far emergere nuove problematiche legate, ad esempio, non solo ai possibili disincentivi al risparmio, ma soprattutto alle ampie distorsioni presenti nell’attuale struttura delle rendite catastali», evidenzia ancora l’ufficio studi del Parlamento. Guardando infine all’impatto dell’assegno unico sulla spesa, in base alle stime l’onere lordo dell’assegno unico è di 18,2 miliardi, in linea con le valutazioni della Ragioneria generale dello Stato. Al netto della soppressione degli assegni familiari, delle detrazioni per figli a carico e di altri istituti di importo minore la riforma distribuisce circa 6,8 miliardi di risorse aggiuntive alle famiglie con figli a carico.

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