Ha premeditato tutto nei minimi dettagli Rodolfo Anastasio, 56 anni, l’uomo che si è impiccato ad un cavalcavia tra San Mango e Pontecagnano, subito dopo aver ucciso la moglie Paola Larocca, 55 anni, a coltellate nel giardino di casa presso il parco Fiorito a San Mango Piemonte. Quando Rodolfo, titolare del ristorante pizzeria Pinocchio nei pressi di piazza della Concordia a Salerno, ha fermato la sua auto sul cavalcavia ed ha legato la fune alla ringhiera, la moglie era ancora viva, ma priva di coscienza. Inutile la corsa di uno dei figli della coppia, accompagnato da alcuni vicini di casa, al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona: Paola è morta poco dopo l’arrivo. Un omicidio-suicidio che ha lasciato tutti sotto choc: sia perché i due erano molto noti nel capoluogo e sia perché tanti automobilisti si sono trovati dinanzi il corpo penzolante dell’uomo. Il movente, secondo quanto raccontato dai familiari e da alcuni vicini di casa ai carabinieri del maggiore Antonio Corvino, sarebbe di natura passionale: da qualche mese Rodolfo dormiva in un bed and breakfast a Salerno, separato di fatto ma non giuridicamente con la moglie, e sospettava che lei avesse un altro amore. La procura di Salerno, per il momento, ha deciso di blindare qualsiasi informazione relativa al movente dell’omicidio-suicidio. I militari dell’Arma hanno però ricostruito nel dettaglio gli ultimi minuti di vita della coppia. Nonostante la separazione, iniziata qualche mese fa, marito e moglie avevano comunque un rapporto abbastanza buono. Insieme da trent’anni, due figli di 29 e 32 anni, tutte le mattine bevevano insieme il primo caffè perché Rodolfo ritornava nella sua casa coniugale per prendersi cura dei cani e per salutare i suoi figli. Quanto accaduto ieri mattina, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, lo aveva organizzato nel dettaglio.

Tutti lo hanno confermato: era convinto che sua moglie avesse un altro uomo e questa cosa gli ha fatto perdere lucidità. Più la separazione prendeva forma, più lui stava male. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, non ci sarebbe stata alcuna discussione tra i due coniugi. Lui ha approfittato di un attimo di distrazione della donna, ha afferrato un coltello da cucina e l’ha colpita. Lei ha tentato una inutile fuga all’esterno, nel giardino di casa, ma lui l’ha seguita e colpita ancora, e ancora. Le urla di Paola hanno svegliato i figli: uno dei due ha provato ad allontanare il padre e mettere in salvo la madre ma ha rimediato una ferita, non grave ad una mano, ad un dito per l’esattezza. Ma i colpi inferti, sembrerebbero tre ma potrebbero essere di più, sono stati letali. Rodolfo è salito in auto, sapendo dove andare. La donna è stata soccorsa dal figlio e dai vicini e portata in ospedale. Mentre l’auto con la vittima correva verso il Ruggi, quella di Rodolfo si è fermata in un punto esatto del cavalcavia. L’uomo ha preso la fune che aveva con sè, se l’è legata al collo e si è lanciato giù, morendo strozzato. Tutto è accaduto tra le 6.30 e le 6.45 di ieri mattina. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Carlo Rinaldi, ha disposto il sequestro delle due salme, delle auto a bordo delle quali hanno viaggiato le vittime e della casa della coppia.

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