Un nuovo omicidio eccellente e’ stato compiuto oggi a Kabul e aumenta la terra bruciata intorno ad Hamid Karzai, dopo l’assassinio, meno di una settimana fa, del suo fratellastro Ahmed Wali. Jan Mohammad Khan, strettissimo collaboratore e alleato politico-militare del presidente afghano, e’ stato freddato da un commando di miliziani che avevano fatto irruzione nella sua abitazione.

Insieme con lui e’ stato ucciso Mohammad Hashem Watanwal, parlamentare eletto nella provincia di Uruzgan, della quale Khan era stato governatore. La prima lettura dell’omicidio sta proprio nell’importanza geopolitica e militare di questo territorio, che si trova nel sud del Paese asiatico. E’ qui che i talebani cercano di mantenere intatte le loro roccheforti, soprattutto in vista del ritiro americano, che comincera’ la prossima settimana (oggi e’ stato l’ultimo giorno di lavoro di David Petraeus, che dopo aver ricoperto l’incarico di comandante delle truppe Usa andra’ a guidare la Cia), e del graduale passaggio del controllo della sicurezza nelle mani dell’esercito afghano, avviato oggi. Secondo il sito indipendente afghan-bios.info, il nipote di Khan dispone in quest’area di 3.000 miliziani. Jan Mohammad Khan, inoltre, era consulente chiave di Karzai per i rapporti con le tribu’, elemento indispensabile per garantire una transizione sicura ed efficace. Proveniente dal potente clan tribale dei Popalzai, Khan “era molto vicino a Karzai, e importante quanto Ahmed Wali”, ha spiegato una fonte governativa che tiene a restare anonima. L’attacco e’ ancora in corso. Il commando sarebbe composto da tre miliziani: uno di loro e’ morto e un altro e’ stato catturato dalla polizia accorsa in aiuto della famiglia di Khan, forse ancora dentro la casa. Quest’ultimo, ha spiegato una fonte della sicurezza afghana, “aveva con se’ un AK47 e un lanciatore di granate”. Un terzo miliziano e’ asserragliato al terzo piano della villa, molto grande, che si trova vicino al Parlamento afghano. Nell’area sono impegnate decine di unita’ della sicurezza afghana. All’assedio non starebbero partecipando militari stranieri.

 

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