Un detenuto positivo al Covid ha approfittato di una vista in ospedale per tentare di fuggire: è successo ieri sera a Salerno dove l’uomo è stato inseguito e bloccato dagli agenti uno dei quali rimasto anche contuso durante la colluttazione. I sanitari hanno giudicato guaribili in venti giorni i traumi alla spalla e al ginocchio che gli sono statui riscontrati. «Troppe volte – sottolineano Ciro Auricchio e Giuseppe Del Sorbo, rispettivamente segretario regionale e nazionale dell’Unione dei sindacati di polizia penitenziaria – abbiamo denunciato le criticità del carcere salernitano come lo stato di abbandono in cui versa la polizia penitenziaria. Ribadiamo, per l’ennesima volta, che la carenza di organico limita il buon esito del servizio. Esprimiamo solidarietà al personale del carcere di Salerno il quale, nonostante le gravi difficoltà in cui opera, con grande spirito di sacrificio e senso di appartenenza, continua ad assicurare i propri compiti istituzionali». «Per fronteggiare queste criticità esterne – concludono Auricchio e Del Sorbo – sarebbe stato utile lo storditore elettrico, il cosiddetto taser, che va dato in dotazione anche agli agenti della polizia penitenziaria».

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