”Io ho paura di un solo fantasma, quello della monnezza!”. Lascia poco spazio alla poesia Mario, un giovane napoletano che ha portato alcune amiche del Nord al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Lui cerca la cultura, magari per far colpo sulle ragazze, ma dopo l’allarme lanciato da un architetto romano, con tanto di foto dell’ectoplasma, al Museo napoletano e’ caccia aperta agli ‘spiriti’, ai ‘munacielli’. Il fantasma del Museo sarebbe una bambina, apparsa in una parte dell’edificio in ristrutturazione, destinato ad ospitare servizi aggiuntivi, tra cui un ristorante. L’avvistamento e’ stato fatto da alcuni operai e sarebbe stato anche certificato con una fotografia dell’architetto del ministero dei Beni culturali Oreste Albarano. Foto, pubblicata oggi da ‘Il Mattino’, che sarebbe stata scattata mesi fa, raccontano oggi alcuni funzionari del Museo, e che potrebbe pero’ essere stata taroccata, come spiega Vincenzo Nittolo, un avvocato napoletano: ”Sull’Apple Store c’e’ un’applicazione per gli iPhone che si chiama ‘Capture Free’ grazie alla quale e’ possibile inserire all’interno di qualsiasi foto figure di fantasmi. Ho anche io l’applicazione e posso dimostrare che la stessa foto della ‘bambina fantasma’ potrei inserirla dove voglio”. Insomma, bufala agostana o oscure presenze al Museo? Nel dubbio, c’e’ gia’ una pista per i ghostbusters annunciati in arrivo da Roma. ”Alle spalle del braccio nuovo dove e’ stato avvistato il fantasma – spiega un restauratore – c’era un terrapieno che e’ stato scavato per costruirvi un muro ed evitare infiltrazioni. Durante lo scavo sono emerse delle tombe”. Il mistero s’infittisce: gli scavi sono stati condotti intorno al 2006 e il terrapieno divideva l’ala in ristrutturazione dall’istituto Colosimo, che si occupa di formazione professionali per i giovani ciechi. Lo scavo avrebbe portato alla luce tombe antiche, resti d’ossa ed anche alcuni oggetti: un antico cimitero, il sonno eterno disturbato, elementi della piu’ classica sceneggiatura horror. Ma non e’ da scartare neanche la pista egizia. ”Magari – azzarda un custode – si tratta del bambino mummificato conservato nella sala egizia, che ha deciso di uscire allo scoperto…”. Ma non era una bambina? E infatti la piccola mummia e’ al suo posto, o almeno lo sono le bende che la conservano sin all’epoca tolemaico-romana, mentre accanto alla teca spicca l’illustrazione dei poco rassicuranti Figli del dio Horus. La maledizione del faraone e’ dietro l’angolo e si spera non colpisca il piccolo orto che qualcuno ha piantato in un’aiuola accanto al padiglione del fantasma, con pomodori in maturazione e melenzane gia’ pronte per la parmigiana. ”Qui – denuncia ancora il restauratore – i fantasmi veri siamo noi, che presto andremo in pensione e abbandoneremo il Museo, visto che non c’e’ turn-over e il personale e’ sempre piu’ scarso”. E se il fantasma rilanciasse il Museo Nazionale? ”In fondo – aggiunge, saggio, Mario – a Loch Ness hanno costruito un turismo enorme su un mostro inventato e i castelli scozzesi puntano da sempre sui fantasmi”. Per ora i vertici del museo rigettano la strada del marketing ectoplasmatico e la soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro definisce ”destituite di qualsiasi fondamento” le notizie sull’apparizione e sull’arrivo dei ghostbusters. Ma c’e’ gia’ chi apprezzerebbe: ”Il fantasma? Peccato che non l’abbiamo incontrato”, si rammarica una corpulenta turista americana del Connecticut, ”mi sarebbe piaciuto e poi avrebbe portato una ventata d’aria gelida”. E invece il caldo resta asfissiante, l’unica scappatoia e’ un viaggio esotico, magari con una vincita al lotto visto che gli esperti si sono gia’ scatenati. Il terno piu’ gettonato? 2 ”a’ criatura”, cioe’ la bambina, 72 la meraviglia e 26 il fantasma.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui