E’ previsto uno spettacolo a lui dedicato, ma nessuno in paese vuole parlare di celebrazioni per ricordare Vincenzo Peruggia, l’artigiano che 100 anni fa rubo’ la Gioconda dal Louvre. Il ladro era nato infatti a Dumenza, paesino del varesotto, nel luinese, tra il Monte Lema e il Lago Maggiore, 1300 abitanti. In serata la Pro Loco ha in locandina una rappresentazione teatrale per ricordare l’impresa che fece scalpore e di cui non si conoscono ancora tutti i particolari.

Sul sito del paese il furto e’ raccontato nella sezione curiosita’. Peruggia, nato in una frazione del comune, l’8 ottobre del 1881, stuccatore e decoratore, rubo’ la Gioconda dal Louvre nella notte tra il 20 e il 21 agosto del 1911 e se la tenne per oltre 2 anni prima che venisse ritrovata. A Dumenza tutti sanno di aver avuto tra i loro concittadini il famoso Peruggia, ma nessuno ha mai voluto trasformarlo in un eroe. ”Non vogliamo diventare noti come il paese del ladro della Gioconda”, ha sempre ripetuto il sindaco Corrado Nazario Moro. La rappresentazione prevista per stasera (‘Il processo a Vincenzo Peruggia’ scritto dall’autore veneto Giovanni Epis, per la regia di Simone Toffanin), e’ stata inserita tra gli eventi estivi.

”Sosteniamo la tesi che Peruggia sia stato un patriota – ha detto il regista. Di Peruggia a Dumenza ce ne sono ancora diversi, ma i discendenti diretti di Vincenzo preferiscono stare defilati. L’unica figlia dell’uomo, Celestina, che aveva come soprannome Giocondina, e’ morta del marzo scorso. In una intervista rilasciata alcuni fa e riportata sul sito del comune aveva voluto spiegare alcuni aspetti della storia,otrichiarire tante inesi. ”Certo il mio povero papa’ non fece una bella cosa rubando la Gioconda – affermo’ allora la figlia – ma le motivazioni non furono del tutto ignobili”.

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