La mappa dell’Italia è di nuovo rossa scuro nel report dell’Ecdc: il colore segna il massimo rischio epidemiologico per il Covid-19 nell’immagine aggiornata dall’agenzia Ue con sede a Stoccolma. Tutta l’Europa Occidentale e Meridionale è in rosso scuro, insieme alla Scandinavia, ai tre Stati Baltici e a gran parte dell’Europa Centro-Orientale. In rosso, la fascia che segnala un rischio un poco meno grave, restano solo la Romania, parte dell’Ungheria e gran parte della Polonia. Nessuna regione è gialla o verde, i colori che segnalano un rischio minore. La mappa è tuttora basata solo sul numero di casi positivi, che con la variante Omicron stanno salendo ovunque, registrati in 14 giorni ogni 100mila abitanti, e sulla percentuale dei test positivi sul totale dei test fatti. Non vuol dire che l’Italia è in zona rossa, per come siamo abituati noi a conoscere la zona rossa, cioè il regime di massimo rigore applicato a una o più regioni (o a tutto il territorio italiano come è capitato per il Natale 2020). L’Ecdc usa i colori rosso e rosso scuro per indicare una situazione di massimo rischio epidemiologico, non per imporre chiusure o restrizioni che spettano ai singoli governi. Se un paese è colorato di rosso vuol dire che in 14 giorni ha registrato un tasso cumulativo di casi Covid compreso tra 75 e 200 e un tasso di positività pari o superiore al 4%. Si usa il rosso anche se il tasso cumulativo di 14 giorni è superiore a 200 ma inferiore a 500.
Il rosso scuro (massimo rischio epidemiologico) compare se il tasso cumulativo è pari o superiore a 500.

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