Il pubblico che da giorni popola le tribune dello stadio Teofilo Patini di Castel di Sangro ha già emesso il suo verdetto unanime in favore Lorenzo Insigne, consacrando il proprio gradimento con il coro intonato nella mattinata di ieri al momento dell’ingresso in campo di Lorenzo. «Un capitano, c’è solo un capitano». Forte, chiaro e preciso. Nessuno dubbio, quindi. Dopo anni passati sulle montagne russe, su e giù tra fischi, magliette scagliate polemicamente in panchina, cori e coretti, l’indice di gradimento del capitano ha subito un’impennata che ricorda da vicino quella del prezzo del petrolio del 2018. Non si tratta più di un semplice consenso, bensì di un vero e proprio plebiscito. Sembra che finalmente Lorenzo sia riuscito a mettere tutti d’accordo. I tifosi sono schierati nettamente dalla sua parte e in questo ritiro di Castel di Sangro non sanno davvero più come farglielo capire. Dal canto suo, il napoletano – fresco campione d’Europa con la Nazionale – lo sa e sotto sotto si gode il momento a modo suo. Dispensa sorrisi, dispensa saluti e soprattutto dispensa giocate di qualità, quelle che poi rappresentano il suo pane quotidiano, il suo marchio di fabbrica e quel quid in più con il quale ha già fatto innamorare Luciano Spalletti. Sì, va bene, ma il contratto? Resta lì. Le parti si ritroverebbero attorno a un tavolo con due punti di partenza che al momento sono letteralmente agli antipodi. Insigne vorrebbe un aumento dell’ingaggio di circa 1 milione e mezzo per raggiungere quota 6 netti a stagione; il Napoli, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di accontentare il giocatore, anzi vorrebbe cercare di abbassare ulteriormente il monte ingaggi per non gravare troppo sulle casse della società. Ad oggi, però, le due parti non hanno mai avuto un dialogo diretto vero e proprio. Non c’è stata ancora una prima mossa da parte di nessuno. La trattativa in sé non è mai sbocciata. Intanto il campionato è alle porte e l’impressione è che ad oggi Insigne inizierà la stagione con la situazione contratto ancora tutta aperta. Ma le prospettive sembrano essere ben diverse rispetto al braccio di ferro di Milik della passata stagione. Nessuna linea dura: Lorenzo potrebbe continuare ad essere il capitano del Napoli anche senza un accordo di rinnovo. Magari le parti potrebbero prendere solo ulteriore tempo per limare le distanze prima di un accordo o dell’addio definitivo. E al momento nessuna delle due ipotesi sarebbe da scartare categoricamente. Di sicuro c’è la situazione mentale del giocatore che aiuta. Perché Lorenzo è tranquillo, sereno, senza grilli per la testa né altre distrazioni che lo portano lontano dal campo e dal lavoro che gli chiede il suo allenatore: un mix di elementi che aiuta, tutti.

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