”I miei colleghi si facciano pure i fatti loro, falliscano pure. Stanno pensando ancora allo scudetto del 2006 invece di pensare al futuro, io sono basito, parliamo del 2006 invece del 2012. La Figc? Il presidente Abete si deve far da parte. Si continua a ignorare che i club sono diventati Spa, ed e’ una mancanza da denuncia”.

Firmato, Aurelio De Laurentiis. A Barcellona, dove il Napoli e’ ospite del Barcellona per il trofeo Gamper, il presidente partenopeo propone la sua visione del calcio. ”Serve uno scatto di maturita’, di crescita culturale sul piano dell’impresa. La Lega deve essere la casa dei club, la nostra associazione, dove noi dobbiamo gestire la nostra vita industriale e professionale”, dice De Laurentiis. ”Io -prosegue- sono contro l’ignoranza di chi non vuole capire il momento di crisi che stiamo attraversando”. ”E’ chiaro, ad Abete importa che il campionato possa partire: quindi fara’ in modo di far firmare il contratto collettivo e di non essere cosi’ tirato in ballo. In questo mondo ognuno pensa a salvare il proprio posto”, dice riferendosi alla trattativa per il rinnovo del contratto collettivo. ”Io non capisco dove vuole arrivare il calcio”, dice De Laurentiis fotografando un movimento alle prese con da ”tutte queste contraddizioni”. ”Giochiamo, giochiamo, giochiamo sempre, ma non ci fermiamo mai a parlare un attimo tra di noi per capire cosa fare, per prenderci determinate responsabilita”’, afferma prima di chiamare in causa Michel Platini, presidente della Uefa.

”Sto chiedendo da due anni a Platini di fare qualcosa di diverso: cancellare le competizioni esistenti e fare solo un grande torneo europeo cui dovrebbero partecipare le prime 8 squadre dei cinque campionati europei piu’ importanti. Guadagneremo dieci volte quello che guadagnamo ora. Cosa aspettiamo?”, dice prima di chiedere regole certe e omogenee. ”C’e’ da capire certi soldi da dove arrivano. Perche’ le regole devono valere per tutti, non puo’ arrivare un tizio ricco dall’Azerbaigian e far saltare il banco…”. Il Napoli si prepara ad affrontare l’avventura della Champions League. ”Troveremo squadre di fascia superiore. Ma per noi e’ stimolante giocare con i piu’ forti, cosi’ da poter crescere e misurare le nostre ambizioni. Siamo onorati di giocare nella massima competizione internazionale ed essere tra le grandi d’Europa. E’ davvero straordinario considerato dove eravamo pochi anni fa”. ”Il test del Camp Nou ci rende orgogliosi e ci da’ l’occasione per guardare come si fa il calcio industriale, guardando al futuro e non al passato. Il modello per la nostra ‘cantera’, che io chiamo ‘scugnizzeria’, e’ il Barcellona. Investiremo sul territorio, ma lo faremo a modo nostro”, dice riferendosi al progetto di un settore giovanile sul modello di quello che e’ alla base dei successi del club catalano. Infine una battuta sul gesto del tecnico del Real Madrid. “Muorinho e’ divertente quando si inquieta. Io amo Guardiola e’ di una raffinatezza, impenetrabilita’, non vulnerabilita’ totale. Per questo uno che si deve sfogare lo fa col secondo, non con Guardiola. A Mou e’ capitato di giocare con le seconde linee…”.

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