E dopo una sconfitta e un pari, la Juve torna alla vittoria, aggiudicandosi il recupero della terza giornata, ossia nello spareggio che può valere un posto in Champions. Juve-Napoli finisce 2-1, con griffe di Ronaldo su assist enorme di Chiesa, e raddoppio di Dybala, che fa il suo ritorno in campo dopo 87 giorni, al minuto 68 della ripresa, trovando il gol in soli 5 minuti. Per il Napoli, che cade invece dopo 4 vittorie di fila, va a segno su rigore Insigne (al 90′), che già aveva deciso il match del 13 febbraio, sempre dal dischetto. La Juve scavalca così l’Atalanta e si porta in terza posizione a quota 59, i campani perdono una posizione e sono ora quinti. Pirlo reintegra i reprobi della festa di una settimana fa esatta McKennie, Arthur e Dybala, ma in campo dal 1’ non trova posto nessuno. Se per l’argentino era scontato (è fuori da circa tre mesi), più sorprendenti sono l’impiego di Alex Sandro e Rabiot al posto dei primi due, con i bianconeri disposti su un 4-4-2. A completare il quadro delle novità Buffon in porta, con Szczesny in panca (insieme a Demiral, guarito col Covid, con Bonucci e Bernardeschi invece positivi). Anche Gattuso cambia, a partire da Meret in porta, al rientro post squalifica di Koulibaly al fianco di Rrahmani, con Demme dietro a Zielinski e il trio offensivo Lozano, Mertens, Insigne.

L’inizio è scoppiettante: nel primo quarto d’ora la gara sforna lo spettacolo di quattro occasioni, due per parte: dopo due minuti Ronaldo sbaglia la più facile delle deviazioni di testa, in piena solitudine sotto rete, su cross di Danilo. Il palo alla sinistra di Meret sta ancora tremando, per il calcio con cui sfoga il nervoso il portoghese. Un minuto più tardi è Zielinski a doppiare l’errore, mandando altissimo di destro da ottima posizione. Chiesa si scalda, Rrahmani lo stoppa. Ma non al 13’: l’ex viola va via a due avversari, superando il secondo con un tunnel, e mette in mezzo un pallone chirurgico per Ronaldo, dopo aver dato un’occhiata alla situazione in area: stavolta CR7 non sbaglia e traduce in gol l’assist delizioso di Chiesa. E’ l’1-0. Che Fabian Ruiz non riesce a rimontare, mandando alle stelle dopo un paio di minuti. La partita non cambia volto dopo il vantaggio bianconero: resta un bel confronto fra due squadre che si fronteggiano in velocità, che saltano l’avversario usando testa e piedi, guadagnando spesso e volentieri la profondità. La Juve arretra forse di qualche metro, ma non perde concentrazione e non lascia il controllo al Napoli. Chiesa viene falciato oltre la linea di fondo da Lozano : Mariani non interviene e il Var non rileva irregolarità. La Juve riparte con aggressività e qualità, agendo spesso in controtempo: Chiesa risponde così a Insigne, ma nessuno dei due trova lo specchio della porta. Il Napoli dal canto suo non lascia nulla di intentato, e spinge e conclude con regolarità. Ma anche dietro Chiellini e C. sono attentissimi e non mollano di un’unghia. Stavolta tocca al Napoli protestare per un intervento di Alex Sandro su Zielinski in area. In entrambi i casi i falli erano apparsi netti.

Gattuso nella ripresa si gioca anche le carte Osimhen e Politano, ma sono Di Lorenzo, Insigne e Zielinski a chiamare Buffon a tre interventi decisivi. Pirlo invece al 68’ richiama Cuadrado e Morata, per far spazio a McKennie e Dybala, che torna così in campo 87 giorni dopo. Non passano 5 minuti dal suo ingresso che è raddoppio Juve: Dybala riceve da Bentancur e da fermo lascia partire un sinistro a girare che si infila alle spalle di Meret: è il l 73’, arriva il 2-0. Nessuno si ferma: la gara resta vivace e giocata su ritmi elevati, inevitabile anche un po’ di nervosismo, entra anche Petagna. All’89’ un intervento di Chiellini su Osimhen causa un rigore: dal dischetto (ancora) Insigne, e ancora gol: 2-1 al 90’. Nei 4’ di recupero non cambia più nulla, se non che ora la Juve può guardare le altre da un gradino più su.

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