Houdini si inchinerebbe di fronte a chi è riuscito nell’impresa storica di far sparire 6 container scarrabili di 7 metri per 3 dal centro di raccolta rifiuti di via Baraccone a Sant’Arpino. Un “numero” del genere non sarebbe riuscito nemmeno all’illusionista più famoso di tutti i tempi. Il celebre prestigiatore raggirava gli spettatori con la magia. Nella città atellana invece la sparizione è avvenuta per davvero. E se è ancora presto per azzardare ipotesi, è molto probabile che si tratti di un mega furto da circa 80mila euro. Un colpo organizzato meticolosamente. All’appello non mancano una paletta e un secchio per i rifiuti. Per trasportare 6 container così grandi servono camion muniti di appositi ganci, oltre che autisti e personale specializzato. Il rosario delle domande è lungo. La prima: è un furto o c’è dell’altro? Se è opera di ladri, come hanno avuto libero accesso uno o più tir nel centro di raccolta dei rifiuti? Difficile dare risposte. Le indagini sono appena iniziate. C’è un’unica certezza: è avvenuto un episodio sconcertante. Che potrebbe avere clamorosi risvolti penali. E non solo. I container furono affidati al Comune in comodato d’uso dalla Regione Campania nell’ambito di un progetto annuale (2017/2018) finalizzato al raggiungimento del 70% di raccolta differenziata. Per l’attuazione l’ente di Palazzo Santa Lucia mise a disposizione anche 20 dipendenti dell’ex Cub (Consorzio unico di bacino). Siamo in Italia. E quella lodevole iniziativa è rimasta sulla carta. Ad onore del vero c’è da segnalare un aspetto positivo: i 20 lavoratori affollarono i bar. Insomma, per l’economia locale fu linfa vitale. La Regione fornì anche le attrezzature del valore complessivo di 198mila euro.

All’amministrazione di Sant’Arpino furono dati in dotazione un camion Daily, due isole ecologiche mobili, 100 compostiere, un modulo prefabbricato, un distributore di bustame e 6 scarrabili, appunto. Quelli che si sono volatilizzati. In Regione nessuno crederà che è stata opera di Houdini. Anche perché è deceduto quasi un secolo fa. Non farà breccia neppure l’ipotesi che la “scomparsa” sia colpa di qualche mago vivente. E quindi? Semplice. Verrà chiesto al Comune di pagare una somma che si aggira attorno agli 80mila euro, pari al valore dei 6 container ceduti e che dovevano essere restituiti. Giustamente vi starete chiedendo come mai gli amministratori locali si siano accorti solo ora della misteriosa “dipartita” degli scarrabili visto che il progetto risale al 2017. Lo scorso 20 aprile il personale dell’Ente d’ambito di Caserta ha effettuato un sopralluogo per il finanziamento regionale (già approvato) per la realizzazione della nuova isola ecologica. Presenti anche il sindaco Giuseppe Dell’Aversana e il suo vice, nonché assessore all’Ambiente, Caterina Tizzano. In quell’occasione il primo cittadino e il suo braccio destro notano che all’interno del centro di raccolta non sono più presenti alcuni container. Dell’Aversana invia una nota a Vito Buonomo per chiedere chiarimenti. In seguito al sequestro dell’area e ai successivi lavori di bonifica, il capo dell’Utc era stato nominato custode del cantiere. Buonomo redige una relazione. E arriva la conferma. Mancano 6 scarrabili. Sull’incredibile caso stanno indagando il comando di polizia municipale e la locale stazione dei carabinieri. La procura Napoli Nord ha già aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità penali. Houdini si sta rivoltando nella tomba. Le sue magie erano giochi da bambini rispetto a quello che è accaduto a Sant’Arpino.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui