Secondo ritorno al passato. Tappa comunali 2016 di Sant’Arpino. Dopo l’articolo sul comizio di Salvatore Brasiello (clicca qui) contro Giuseppe Dell’Aversana, accusato più volte di essere un imbroglione, diamo spazio alle parole pronunciate in campagna elettorale dall’attuale sindaco. L’allora aspirante primo cittadino non fu da meno. Dal palco (video in basso) lanciò bordate devastanti come mortai all’indirizzo non solo dell’ex assessore della giunta Di Santo ma anche di Elpidio Maisto e Aldo Zullo. “Con Maisto candidato sindaco – tuonò Dell’Aversana – ci troviamo di fronte ad un fallimento politico. Tutta l’opposizione che ha fatto in consiglio comunale, tutte le cose che ha detto contro queste persone gli sono state vomitate addosso dalle stesse persone che ora stanno al suo fianco”. Quelle critiche non facevano una grinza. Però in politica, per avere un minimo di credibilità, bisogna essere consequenziali. Alle parole devono seguire i fatti. E quindi Dell’Aversana vita natural durante non avrebbe mai più dovuto interloquire con Maisto e company. Invece, che fa? Nel gennaio 2019 li accoglie a braccia aperta nella sua maggioranza, dopo il passaggio all’opposizione di Mimmo Iovinella, Speranza Belardo e Maria Rosaria Coppola! Ripetiamo, Iovinella, Belardo e Coppola, mica Alcide De Gasperi, Nilde Iotti e Tina Anselmi. Ma per non rischiare di andare a casa il sindaco trasforma, da novello Harry Potter, Elpidio Maisto da “fallito politico” a consigliere di maggioranza. Un accordo che diventa davvero indigeribile (sarebbe stato più facile ingoiare un elefante) alla luce di quanto rimarcato da Dell’Aversana nel comizio di appena tre anni fa. “Questo fallimento politico – sbottò l’allora aspirante alla fascia tricolore – è un fallimento chiaro che dimostra l’incoerenza di questo gruppo (il riferimento è alla lista di Maisto, ndr), che dimostra le bugie che animana questo gruppo, che dimostra l’incoerenza soprattutto di alcune persone come Zullo”.

Elpidio Maisto e Giuseppe Dell’Aversana

Poi Dell’Aversana sale in cattedra e tiene una lezione di coerenza (sic!). “Queste sono cose che fanno male alla politica, perché questa incoerenza toglie la fiducia della gente dalla politica, vuol dire che siamo tutti uguali, vuol dire che nessuno crede in quello che fa. Invece non è così la politica, è una cosa seria la politica, è una cosa importante. Per dare fiducia alla gente nella politica bisogna comportarsi in maniera coerente”. Caspita! De Niro-Al Capone de “Gli Intoccabili” rispetto a Dell’Aversana è un attore amatoriale. “Tutto chiacchiere e distintivo” è l’attuale sindaco. Accordandosi con Maisto ha ridotto la coerenza politica ad uno zerbino di quattro soldi. Per non parlare di un’aggravante personale e morale: la riappacificazione con Salvatore Brasiello. Che Dell’Aversana, durante il comizio, definisce così: “Brasiello fa solo inciuci e calunnie e si vergogna di dire che è assessore al Bilancio. Maisto si vergogna di stare insieme a Brasiello e fa bene Maisto a vergognarsi. Brasiello ha tradito per l’ennesima volta in una storia di tradimenti continui”. E ancora: “Con Brasiello in assessore al Bilancio, Sant’Arpino è diventato il Comune più indebitato d’Italia, sei un mistificatore. Brasiello sei un assessore arruffone che nasconde la polvere sotto al tappeto, hai indebitato questo Comune fino al collo”. L’allora aspirante sindaco sostiene che Maisto e Brasiello dovrebbero vergognarsi di camminare a braccetto per strada. Oggi il duo è diventato un trio. Alle prossime comunali di ottobre sia entrambi appoggeranno Dell’Aversana. Formeranno la banda dei coerenti. Quel comizio assume i contorni di una sit-comedy di serie B quando viene chiamato in causa Aldo Zullo. “Invito la figlia Katia – ironizza l’allora aspirante sindaco – di legare il padre vicino al letto perché non è possibile che ogni elezione stai in mezzo, caro Zullo calmati un poco, riposati, perché già quando di candidasti con me nel ‘94 in una lista di giovani, tu eri già vecchio, fermati un po’, hai fatto tutti i giri dei partiti e questo è il rinnovamento?”. Fermi tutti. Mani in alto.

Giovanni D’Errico ai tempi del suo primo mandato

Che Aldo Zullo sia uno degli Highlander della politica santarpinese non ci piove. Ma Zullo al cospetto del sempiterno assessore Giovanni D’Errico è un bimbo in fasce. Da secoli D’Errico ricopre cariche pubbliche. Forse già da prima dell’istituzione del Comune di Sant’Arpino. In alcuni testi antichi, quasi introvabili, si legge il nome di tale Johannes, conosciuto come “Mercator” (in latino significa mercante). Secondo illustri storici e archeologi si tratterebbe proprio di D’Errico. Chiudiamo a suon di cinema d’autore. Campania Notizie è riuscita a procurarsi una foto top secret di Eugenio Di Santo in compagnia di Salvatore Brasiello. Quest’ultimo copre le spalle con sguardo attento all’allora sindaco. Una sorta di guardia del corpo. Di Santo, che ai quei tempi era molto più magro e più avvenente, sembra il sosia di Al Pacino nei panni di Michael Corleone nel capolavoro di Francis Ford Coppola “Il Padrino”. Dell’Aversana invece assomiglia a Cetto La Qualunque. Ha promesso tutto, mantenendo poco o nulla. In verità non ha mai garantito “cchiù pilu pe’ tutti”. Questo potrebbe essere uno degli slogan di Di Santo alle prossime erezioni. Pardon, elezioni.  

Eugenio Di Santo con il bodyguard Salvatore Brasiello

IL COMIZIO DI GIUSEPPE DELL’AVERSANA

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