I giudici della Corte penale internazionale (CPI) hanno emesso lo scorso giugno i mandati di cattura per il colonnello libico Muammar Gheddafi, per suo figlio Saif al-Islam Gheddafi e per il capo dei servizi segreti Abdallah al Sanussi, sospettati di crimini contro l’umanita’, tra cui omicidio e persecuzione.

Muammar Gheddafi e’ accusato di aver ordinato un’ondata di omicidi e di sparizioni forzate nei confronti di presunti oppositori, a partire da meta’ febbraio, con l’inizio delle proteste di Bengasi. Quando, a meta’ maggio, aveva richiesto i mandati di cattura, il procuratore della Corte penale internazionale Luis Moreno-Ocampo aveva sostenuto che i tre ricercati avessero commesso sistematici e massicci attacchi contro i civili. Le ricerche condotte da Amnesty International in Libia hanno ripetutamente segnalato possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanita’, tra cui ripetuti e pesanti attacchi indiscriminati delle forze leali al colonnello Gheddafi contro il centro abitato di Misurata, con missili Grad, mortai e bombe a grappolo. Tutti gli stati membri delle Nazioni Unite sono obbligati a negare un riparo sicuro a chi e’ accusato di crimini di diritto internazionale.

 

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