“Insussistenza dalle origini del reato”. Con questa motivazione il Riesame di Napoli ha annullato il provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip partenopeo

ed eseguito, insieme ad altre 18 misure restrittive, il 4 maggio scorso nei confronti del sindaco di Montesarchio Antonio Izzo. L’VIII sezione del tribunale della Liberta’ ha rilevato che l’accusa mossa all’imprenditore e amministratore pubblico sannita si basava su risultanze probatorie generiche e come tali non riscontrabili. Izzo fu sottoposto a custodia cautelare per partecipazione ad associazione di stampo mafioso (416 bis) nell’ambito di una indagine della Direzione distrettuale antimafia sul clan Iadanza-Pannella del beneventano. Gia’ il 27 maggio, pero’, era stato scarcerato con provvedimento di revoca della misura adottato dallo stesso gip. A seguito dalla valutazione degli atti, il tribunale del Riesame ha osservato che i comportamenti a lui attribuiti non avrebbero potuto integrare il reato contestatogli. “E’ la stessa prospettazione (accusatoria, ndr) che dimostra come non possa essere contestato il reato di partecipazione ad associazione camorristica – si legeg nella motivazione – va quindi dato atto della insussistenza ad origine di indizi del reato associativo a carico di Antonio Izzo”. Il sindaco, sin dall’inizio, si e’ sempre dichiarato estraneo alle accuse e di avere fiducia dell’attivita’ della Magistratura.

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