Un protocollo di intesa, approvato con delibera del 22 luglio 2011, tra l’Azienda ospedaliera S. Anna e San Sebastiano di Caserta e l’Associazione ‘Difendere la vita con Maria’ e’ stato sottoscritto per promuove il seppellimento dei ‘bambini non nati’, ovvero dei feti abortiti, con la disponibilita’ del sindaco di un apposito spazio nel cimitero cittadino e il ”plauso del vescovo”.

L’associazione nel suo sito spiega proprio di avere questo specifico obiettivo. Lo denuncia il sindacato medico Fp-Cgil Medici per il quale si tratta di una ”violenza psicologica sulle donne da fermare”. Il protocollo, afferma la Fp-Cgil Medici, ”potrebbe estendersi a diversi altri ospedali secondo la volonta’ espressa da Don Maurizio Gagliardini, presidente dell’associazione ‘Difendere la vita con Maria’, di volerlo utilizzare come testimonial e ‘locomotiva’ in particolare nel Mezzogiorno”. Dalla Lombardia alla Campania aumentano le citta’ in cui si da’ l’estremo saluto ai bimbi mai nati. Anche se non richiesto dai genitori. L’ultima delibera approvata in materia (il 22 luglio) e’ a Caserta. Sancisce il protocollo di intesa tra l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano e l’associazione ‘Difendere la vita con Maria’ – la stessa che dal 7 maggio 2010 organizza funerali per i feti abortiti, di cui i genitori non hanno voluto farsi carico, a Cremona ogni primo venerdi’ del mese – per “promuovere la sepoltura dei bambini non nati”. A darne notizia in una nota la Fp Cgil medici. Il sindaco di Caserta, spiega il sindacato, ha anche messo a disposizione un apposito spazio nel cimitero cittadino e l’iniziativa ha ottenuto il plauso del vescovo. E ora il protocollo “potrebbe estendersi a diversi altri ospedali secondo la volonta’ espressa da Don Maurizio Gagliardini, presidente dell’associazione con sede a Novara”, che si e’ detto intenzionato a usare l’esperienza di Caserta “come ‘locomotiva’ per il Mezzogiorno”. La Cgil medici lancia un appello per “fermare questa violenza psicologica sulle donne”. E chiede l’intervento del governatore della Campania, Stefano Caldoro. “Il presidente intervenga per garantire il rispetto della salute della donna e la piena e corretta applicazione della legge 194 in Campania”, incalza Giosue’ Di Maro, segretario regionale Fp Cgil medici. La regione, ricorda, gia’ nel 2007 si distingueva per “uno dei massimi numeri di obiettori tra i ginecologi (oltre l’83%) e tra gli anestesisti (oltre il 77%)”

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