Potremmo apparire autocelebrativi ma i fatti e le date sono dalla nostra. Campania Notizie ha visto giusto anche sul “caso” delle varianti al Prg approvate a raffica dal consiglio comunale di Casaluce sotto il dominio dell’allora sindaco Rany Pagano. Il 15 febbraio 2020 pubblicammo la prima puntata dell’inchiesta sulla nascita di ben 12 insediamenti produttivi su terreni agricoli. A distanza di quasi un anno è arrivato il parere negativo a una delle conferenze di servizio finite per prima sotto la nostra lente di ingrandimento. Lo stesso Comune di Casaluce, oggi nelle ottime mani del commissario prefettizio Stefania Rodà, ha bocciato la richiesta della Progetti Industriali srl. La società ottenne un primo via libera per costruire nel secondo tratto di via Lemitone un insediamento per “la produzione di cassette in legno per l’ortofrutta e la movimentazione di merci di ogni genere”. Non si è mai capito cosa si intendesse per “merci di ogni genere” (anche illecite?), meno che mai perché Pagano e company incollarono il bollino di “interesse pubblico” sull’operazione economico-urbanistica. Quando su un terreno agricolo di 6.270 mq si possono produrre cassette di legno e merce non meglio specificata chi ci guadagna la collettività o la ditta privata? Domanda retorica, ovviamente. Non finisce qui. Chi è l’amministratore unico della Progetti Industriali? Marialuisa Verolla, compagna dell’architetto Pasquale Riccardo, che a Casaluce è altrimenti noto come “Maharaja” (in sanscrito significa “grande re”). E in effetti Riccardo è considerato il re dei progettisti locali, orbitante attorno al Re Sole Pagano. Per fortuna la stella dell’ex sindaco non brilla più. La batosta alle regionali ne è la conferma numerica.

Rany Pagano

Manco a dirlo l’architetto Riccardo ha redatto anche il progetto presentato dalla Progetti Industriali. Progetto che dopo il passaggio favorevole in assise è stato bloccato al varco dalla Provincia, come si legge nella determina di Ludovico Di Martino, capo dell’area amministrativa e nominato nel gennaio 2020 dall’allora sindaco Antonio Tatone responsabile del procedimento. Dalla ricostruzione dell’iter tecnico salta agli occhi che Di Martino piuttosto che dire “no” alla società richiedente avrebbe volentieri preferito recarsi dal dentista per farsi strappare un paio di denti senza anestesia. Ma con la dipartita del duo Tatone-Pagano e l’arrivo del viceprefetto Rodà il vento è cambiato. “…l’intervento in oggetto – si legge nella determina – non risulta conforme alle previsioni del sovraordinato Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con delibera di Giunta provinciale n. 26 del 26.04.2012”. Risultato? Conclusione negativa della conferenza di servizi. E la concessione in itinere alla Progetti Industriali è evaporata. I progetti in variante al Piano regolatore generale per la realizzazione di insediamenti produttivi sono addirittura 12. Tutti benedetti dalla “valenza di interesse pubblico” e tutti approvati nel corso del consiglio comunale del 7 dicembre 2018. Guarda caso pochi mesi prima delle elezioni comunali del 2019 che si conclusero con la vittoria di Tatone.

Chi era il sindaco? Pagano. Elementare, Watson! Le varianti al Prg riguardano 179.483 mq di terreno. Una distesa sterminata. Per rendere l’idea si tratta di un’area su cui potrebbero sorgere 25 campi di calcio come il Maradona di Napoli. Poderi agricoli che avrebbero un’impennata stellare del valore di mercato. A beneficiarne i proprietari, molti dei quali sono parenti, amici e amici degli amici del team Pagano. Nomi e cognomi scritti nero su bianco. Un’ultima domanda: come mai le giornaliste paladine della legalità si sono convertite al Paganesimo e hanno sempre incensato l’ex primo cittadino? Per caso c’entra qualche appalto pubblico? Sì, eccome. Ma questa è un’altra storia. Che racconteremo prossimamente sui nostri schermi.

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