Prima regola per fare l’amministratore locale o la politica a Cesa: avere un parente stretto, possibilmente un fratello o un marito, che partecipa ai concorsi indetti dal Comune. Seconda regola: affidare incarichi diretti molto ben remunerati a fratelli o cugini dei governanti. Terza regola: violare le prescrizioni imposte dalla legge per usufruire dei bonus statali sull’edilizia. Quarta regola: abitare in appartamenti abusivi. Quattro precetti sacri. Rispettati e osservati come fossero il Vangelo. Prima regola. Nelle graduatorie dei concorsi comunali troviamo il fratello del sindaco Pd Enzo Guida, la sua compagna, Erika Alma, consigliere comunale dem di Aversa, il marito del vicesindaco Giusy Guarino, la figlia del consigliere di maggioranza Nicola Autiero. Seconda regola. Tra i tecnici beneficiari di incarichi diretti figurano l’architetto Michele Autiero, fratello del consigliere onnipresente Autiero, che si è spartito con i suoi soci un affidamento di oltre 72mila euro, e l’architetto Cesario Villano, cugino omonimo dell’assessore ai Lavori pubblici Cesario Villano, che ha incassato un incarico di oltre 73mila euro. Terza regola. L’assessore Villano ha ottenuto il via libera al superbonus 90% per l’ammodernamento della sua abitazione di via Colombo nonostante l’edificio oggetto di incentivi non fosse ancora ultimato. Tuttora l’immobile non è stato ancora completato. Inoltre non si sa in base a quale autorizzazione la ditta ha montato il ponteggio nell’area pubblica confinante, quella dove c’era il campo sportivo parrocchiale. Un altro punto che alimenta fondati sospetti di illegittimità riguarda la copertura del sottotetto. Salvo che la copertura non sia stata costruita a filo con il confine, con copiose infiltrazioni d’acqua in caso di pioggia, non è da escludere che la struttura invada l’area di proprietà del Comune.

Enzo Guida e Cesario Villano

Questo è parva materia. Potrebbe esserci di peggio: l’assessore Villano è in possesso della licenza edilizia per trasformare il sottotetto in abitazione? Spetta ai vigili urbani di Cesa e all’Utc accertare eventuali irregolarità. E ad onor del vero i caschi bianchi unitamente ai tecnici comunali hanno già effettuato il sopralluogo dal quale sarebbero emerse diverse violazioni. Nelle prossime ore sarà redatto il verbale e verranno adottati i provvedimenti del caso. Passiamo alla quarta regola per fare l’amministratore locale o la politica a Cesa: vivere in un palazzo abusivo. A questo precetto evangelico si è rifatto il segretario cittadino del Pd Giuseppe Mangiacapre, per gli amici “Peppe a capr”. Il leader locale dei dem abita in uno stabile di proprietà della famiglia in via Pio La Torre colpito da un’ordinanza di abbattimento emessa dall’Utc. I fatti risalgono alla metà degli anni 2000, quando i vigili urbani sequestrarono l’appartamento al secondo piano dello stabile, realizzato in assenza di concessione edilizia. Quello che sulla carta doveva essere un sottotetto fu trasformato in abitazione. La polizia municipale intervenne e appose i sigilli. Successivamente fu varato a livello nazionale il condono. E la famiglia Mangiacapre presentò istanza di sanatoria. Da allora ad oggi la richiesta di condono non è stata ancora valutata per cui l’appartamento è ancora abusivo e soggetto a un’ordinanza di demolizione.

Giuseppe Mangiacapre

Come se nulla fosse il segretario del Pd e i suoi familiari decidono di rimettere a nuovo l’edificio. Due-tre mesi fa iniziano i lavori di restyling (non sappiamo se usufruendo del superbonus). Completati in tempi record. Sono una famiglia di imprenditori edili. Ma c’è un però grosso quanto una casa abusiva. Per effettuare le opere di ristrutturazione è necessaria una Dia (denuncia di inizio attività) che viene presentata all’Utc. L’ufficio preposto valuta la conformità urbanistica dell’immobile e poi autorizza oppure no l’inizio dei lavori. Se uno degli appartamenti del palazzo è abusivo (quello al secondo piano) come ha fatto la famiglia Mangiacapre ad ottenere il via libera all’intervento di ristrutturazione? O ha effettuato l’opera senza permesso. È illegale. Oppure ha ottenuto l’ok dall’Utc. È illegittimo. O, in terza istanza, ha ottenuto la licenza in sanatoria. Sarebbe il caso che il sindaco Guida, instancabile sventolatore della bandiera della legalità, facesse un accesso agli atti amministrativi per verificare come stanno le cose. Bisogna accertare innanzitutto se il segretario del Pd Giuseppe Mangiacapre vive in un’abitazione abusiva. Se fosse così l’Utc dovrebbe ad horas dare esecuzione all’ordinanza di abbattimento dell’immobile. Se invece ha concesso la licenza in sanatoria sarebbe interessante conoscerne le motivazioni tecniche e valutare la legittimità dell’iter burocratico. È questione di correttenza. I cittadini devono essere informati. Altrimenti si alimenta sempre più il sospetto che gli amministratori comunali e i politici di maggioranza siano dei privilegiati. Ci vuole poco per dimostrare la propria onestà intellettuale e pratica. Basterebbe che per fare l’amministratore locale o la politica a Cesa fosse introdotta una quinta regola. Quella della trasparenza.

Mario De Michele

(continua…)

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