Un sabato del villaggio all’incontrario. Perché non è un idillio ma un incubo. E perché i protagonisti sono Giuseppe Dell’Aversana, Elpidio Del Prete e Vito Buonomo, non una donzelletta con in mano un mazzolin di rose e di viole. L’incubo è l’housing sociale. A far perdere il sonno al sindaco e ai suoi fedelissimi è stato l’assessore Salvatore Lettera. Il 24 marzo (clicca qui) l’esponente della giunta ha lanciato sull’ufficio tecnico una molotov in grado a prima vista di provocare un piccolo rogo ma che nel giro di pochi giorni sta causando un incendio di proporzioni gigantesche. In fiamme potrebbe andare la foresta Amazzonica. Nel mirino di Lettera è finita la determina di accoglimento della richiesta di variazione, avanzata da Santolo D’Ambra, degli appartamenti da cedere al Comune di Sant’Arpino nell’ambito del progetto di riqualificazione del comparto C2 nord-ovest di via Libertà. Con una dettagliata nota l’assessore smontò l’intera impalcatura del provvedimento. Immediata la risposta di Buonomo, che in un primo momento ribadì la legittimità dell’atto ma poi fu lui stesso a chiedere al comandante della polizia municipale e per conoscenza al segretario comunale di incaricare un legale per un parere pro veritate per sgombrare il campo da ogni dubbio e perplessità (clicca qui). Una richiesta, quella di Buonomo, che ad onor del vero dimostra la totale buonafede del capo dell’Utc. Ieri (9 aprile) è stato il D-Day. L’avvocato Luca Tozzi, tra i migliori amministrativisti in circolazione, ha protocollato il parere. E il rogo si è trasformato in un mega incendio. Oltre a ritenere fondate tutte le criticità sollevate da Lettera in merito alla determina dirigenziale, l’apprezzato legale si è giustamente soffermato anche sugli altri presunti profili di illegittimità rimarcati dall’assessore riguardanti il comparto dell’housing sociale di via Libertà. Carte alla mano, per usare una locuzione cara al sindaco Dell’Aversana, sono emersi elementi aleatori e sospetti su l’iter tecnico-burocratico iniziale. I dubbi afferiscono alle opere di urbanizzazione, a carico degli imprenditori che fanno parte del Consorzio che ha realizzato gli immobili, al collaudo degli stessi e alle compravendite. Se le note dolenti su cui ha battuto l’avvocato Tozzi trovassero riscontri nei controlli (obbligatori per legge) che il Comune dovrà mettere in campo anche il permesso di costruire rilasciato nel 2016 potrebbe essere annullato in autotutela. E la foresta Amazzonica andrebbe a fuoco. Questo è l’incubo degli amministratori. Non a caso stamattina, nonostante la giornata festiva, Dell’Aversana si è incontrato con Buonomo al bar Divina per un caffè, che ovviamente ha offerto il capo dell’Utc. Per non correre rischi il sindaco gli ha detto di primo acchito “fai tu, non ho spiccioli”. Poi i due si sono recati al municipio. Poco dopo Dell’Aversana e Buonomo hanno improvvisato una riunione on the road di fronte alla palestra Gora, con l’onnipresente Elpidio Del Prete, marito del vicesindaco Caterina Tizzano (foto esclusiva in basso). Dell’Aversana sembra un Bugs Bunny bastonato da una gang di teppisti, Buonomo sfoggia una chioma fluente, Del Prete con la sua chierica assomiglia a un sacerdote che raccoglie le confessioni. Che si saranno detti i tre moschettieri? Beh, è facile intuire che avranno parlato anche dell’housing sociale. Il complesso immobiliare di via Libertà dista pochi metri dal luogo dell’incontro. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Peccato che per gli amministratori locali sia stato un sabato del villaggio all’incontrario.

(continua…)

LA FOTO DELL’INCONTRO “STRADALE”

A sinistra Vito Buonomo, al centro di spalle Elpidio Del Prete, a destra Giuseppe Dell’Aversana

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