Come al solito Matteo Renzi è caduto in tentazione. A margine del suo intervento a Ercolano il leader di Italia Viva ha risposto ad una domanda sul reddito di cittadinanza. E per il gusto della battuta ha rifilato una stoccata al governatore Vincenzo De Luca (clicca qui). “Stupisce – ha dichiarato Renzi – che ci sia chi come il Pd prima aveva difeso il lavoro, il job act, industria 4.0 e il reddito di inclusione e poi è diventato come i grillini. Io dico sempre, scherzando in Campania, vedere De Luca a cui tocca votare Di Maio è una delle esperienze mistiche più divertenti di questa campagna elettorale”. L’affondo di Renzi contro il presidente della Regione Campania non è andato per nulla giù ai consiglieri regionali di Iv e all’assessore all’Agricoltura, il renziano Nicola Caputo. Vincenzo Alaia, Francesco Iovino, Tommaso Pellegrino e Vincenzo Santangelo, di concerto con l’esponente della giunta, si sono immediatamente riuniti per stilare un documento politico, che dovrebbe essere diramato a breve, tal contenuto inequivocabile: “Noi stiamo con De Luca”. Gli esponenti di Iv non sono andati oltre. Ma il messaggio è forte e chiaro: se Renzi continua ad attaccare De Luca le conseguenze potrebbero essere drastiche. Fino al punto di mollare il partito. Per ora si tratta di un’ipotesi remota. Ma è sul tavolo. Il ragionamento di Caputo, Alaia, Iovino, Pellegrino e Santangelo è più che condivisibile. “Italia Viva deve contrastare le destre, Renzi non può consentirsi il lusso di attaccare De Luca con il quale in Regione Campania siamo in piena sintonia”, è il senso in estrema sintesi dei “ribelli”. Renzi recepirà il messaggio? Staremo a vedere. Per ora l’unica certezza è che per il gusto della battuta ha aperto una falla nel suo stesso partito. Che potrebbe tradursi in una frattura insanabile.

Mario De Michele

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