La regina dei gialli Agatha Christie avrebbe detto: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. E in effetti a Cesa l’affidamento degli incarichi professionali per la progettazione di opere pubbliche sembra davvero diventato un affare di famiglia. In due precedenti articoli Campania Notizie ha fatto nomi e cognomi di due prescelti illustri: l’architetto Michele Autiero, fratello del consigliere di maggioranza Nicola, e l’architetto Cesario Villano, cugino di primo grado omonimo dell’assessore ai Lavori pubblici. Il primo, assieme ai suoi soci, ha ottenuto un affidamento diretto per la riqualificazione del Parco agricolo in località Arena. Stesso “regalo” per il secondo, che si occuperà del progetto di recupero dell’area dell’ex Palestra del Fanciullo. Per un totale di oltre 150mila euro, di cui 72mila a Autiero e company e 73mila a Villano. Ora è spuntato il terzo membro della combriccola familiare. Si tratta di Luigi Migliaccio, anche lui architetto, sposato con la cugina del consigliere di maggioranza Francesco Turco. In questo caso la progettazione definitiva ed esecutiva riguarda la riconversione degli impianti e degli edifici di proprietà comunale con sistemi ad alta efficienza energetica. Anche stavolta parliamo di un incarico diretto con una ingente retribuzione: 44.634 euro. Che aggiunti ai 150mila intascati da Autiero e Villano sfiorano il tetto dei 200mila euro.

Enzo Guida

Così come gli altri due tecnici, Migliaccio è stato “prescelto” tramite la piattaforma Mepa. Che cos’è il Mepa? È il Mercato elettronico della pubblica amministrazione. I professionisti iscritti al Mepa vengono “preindividuati” dal Comune e poi presentano un’offerta di ribasso. L’architetto Migliaccio ha proposto il 6%. La procedura di acquisto dei servizi tecnici tramite trattativa diretta con un unico operatore economico è consentita per incarichi sotto la soglia dei 139mila euro, ma quando si tratta di somme ingenti presenta grossi limiti. Innanzitutto limita la concorrenza per cui mediamente gli enti locali spendono più soldi in progettazione. Ad esempio la procedura negoziata a 5 operatori economici, anch’essa molto snella, assicura un ribasso maggiore e di conseguenza minori costi per il Comune. Non si riesce a capire perché l’amministrazione targata Enzo Guida insista con la trattativa con un unico operatore economico. Errare è umano, perseverare è diabolico. Nel caso di specie inoltre si pone un problema gigantesco di opportunità politica. Poiché sono incarichi conferiti a parenti di amministratori locali il Comune avrebbe dovuto optare per procedura negoziata a 5 operatori economici per sgombrare il campo dal sospetto che anche tra i tecnici i più fortunati sono quelli con più santi in Paradiso. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. La prova è che al Comune di Cesa si è di fronte a una vera e propria parentopoli.

Mario De Michele    

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