Al netto del documento-fumetto, seppur difficile da metabolizzare per l’insipienza e la grafica da prima elementare, il gruppo Unito per Cesa ha avuto almeno il merito di porre l’accento su una tematica cruciale per il futuro della città: il Piano urbanistico comunale. Attraverso il Puc infatti l’amministrazione disegna l’idea di sviluppo e crescita del territorio per i prossimi 20 anni. Più che legittima quindi la richiesta dell’opposizione, sebbene non si capisca a chi sia rivolta, di conoscere le sorti dello strumento urbanistico adottato nel giugno 2019 dalla prima giunta capeggiata da Enzo Guida. Nel gennaio 2020 sempre l’esecutivo accolse 50 delle 67 osservazioni presentate con la previsione di 650 nuovi alloggi entro il 2028. Rifuggendo da facili ipotesi dietrologiche e valutando i fatti “sine ira et studio” (senza antipatia e senza simpatia”, traduciamo per i diplomati in Ragioneria) c’è un elemento da chiarire, quanto prima: l’iter per l’entrata in vigore del Puc è davvero in dirittura d’arrivo? Nella campagna elettorale del settembre 2020 il sindaco Guida ha investito politicamente un patrimonio sul Piano urbano. Il suo imminente varo è stato propagandato dai palchi e nelle abitazioni. Tutto l’universo mondo era convinto che fosse già stato da molto tempo inviato alla Provincia per il parere obbligatorio ma non vincolante (però solo un’amministrazione di pazzi scatenati lo approverebbe senza l’ok dell’ente con sede nell’ex Saint Gobain di Caserta). Alcuni documenti ufficiali invece dicono il contrario. Ad una richiesta, per fortuna senza disegnini, indirizzata dal gruppo Uniti per Cesa al presidente della Provincia Giorgio Magliocca sul Puc di Cesa (veniva chiesto il numero di protocollo in entrata), il geometra Antonio Gentile rispondeva per iscritto senza lasciare dubbi: “Dopo una ricerca fatta presso il protocollo generale di questo ente, non risulta pervenuta alcuna documentazione relativa al Puc del Comune di Cesa” (clicca qui). Che fine ha fatto dunque il Piano urbanistico? La domanda dell’opposizione è motivata. Peccato sia stata posta tramite un documento-fumetto tanto ridicolo quanto incomprensibile anche per i cittadini dotati di un quoziente intellettivo ben oltre la media.

Enzo Guida e Mimmo Mangiacapra

Sulla vicenda il sindaco Guida non ha detto una parola. Strano, di solito non perde l’occasione di scendere nell’agone politico. Forse neppure lui avrà compreso il senso del “Chi l’ha visto?” della minoranza. È giustificato avendo un quoziente di intelligenza normale. Consueto mutismo anche da parte di Mimmo Mangiacapra, presidente del consiglio e delegato all’Urbanistica. Rispetto al capo del civico consesso un monaco tibetano chiacchiera in continuazione. Da quando è in duetto col sindaco l’ascetico Mangiacapra si è votato alla meditazione e ad una ferrea contemplazione. Stavolta però non può barricarsi dietro il banco di presidente dell’assise. Guida gli ha assegnato l’Urbanistica. E quindi ha il dovere di fare chiarezza su uno degli aspetti principali dell’attività amministrativa. Come mai non risulta pervenuta in Provincia alcuna documentazione relativa al Puc? Sappiamo con certezza che i faldoni (o parte di essi?) sono stati depositati al Genio civile. Se è così perché non sono stati consegnati prima al protocollo dell’ente provinciale? I cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere se in campagna elettorale sono stati presi per i fondelli. Le promesse fatte erano slogan propagandistici e finti impegni per raccattare voti o l’approvazione del Puc è veramente verso il traguardo? Sorgono altri dubbi. Non è che lo strumento urbanistico, anche a causa delle 50 osservazioni accolte, è sovradimensionato e quindi così com’è non otterrebbe mai il parere favorevole della Provincia? In questo caso si insinua il sospetto che Guida e company siano interessati a perdere tempo per non arrivare alla resa dei conti con cittadini e imprenditori. Altro che disegnini, fumetti e pagliacciate. Gli interessi in campo sono giganteschi. Marco Marrandino, suggeritore di Ernesto Ferrante e regista occulto di “Cesa C’è”, dovrebbe saperlo bene. C’è poco da scherzare. E nulla da ridere.   

IL DOCUMENTO-FUMETTO DI UNITI PER CESA

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