Di fronte ai fatti le chiacchiere stanno a zero. E nel caso dello stadio comunale di Succivo le carte dicono molto di più di tante parole, peraltro false e tendenziose. La storia della ristrutturazione del campo sportivo è travagliata. Con una certosina inchiesta Campania Notizie l’ha ricostruita passo dopo passo. A tinte grigie il quadro che ne è uscito fuori. La variante ai lavori decretata dal capo dell’Utc Pino De Rosa è l’ultima pennellata nera su un’opera costata carissimo ai cittadini: un mutuo di 1.200.000 di euro. Al netto del ribasso l’appalto è stato vinto dalla Settembre 2 Srl, dopo la rinuncia della Gu.Pe.Di, per un importo di quasi 700.000 euro. Con le spese tecniche e le somme a disposizione dell’amministrazione comunale la cifra complessiva ammontava a 800mila euro. Nonostante l’ingente investimento, che sarà pagato dai contribuenti (repetita iuvant), lo scorso 26 gennaio l’architetto De Rosa ha dato il via libera alla variante ai lavori per altri 52.579 euro. Risultato? L’opera costerà 851.000 euro come si evince dal quadro economico che pubblichiamo in basso. Oltre all’ulteriore incremento dell’importo ciò che ha sollevato un polverone di dubbi è la motivazione alla base del provvedimento assunto dall’ufficio preposto. “Il Responsabile del procedimento – si legge nella determina -, a seguito di approfondita istruttoria e motivato esame dei fatti, esprime giudizio di ammissibilità per l’approvazione… I maggiori lavori sono determinati da circostanze impreviste ed imprevedibili che rendono necessaria la realizzazione di opere aggiuntive non previste nel progetto originario”.

Salvatore Papa e Gianni Colella

Una domanda nasce spontanea: quali sono le “circostanze impreviste ed imprevedibili” alle quali fa riferimento De Rosa? La risposta si ricava dalla determina dello stesso responsabile dell’Utc: “I lavori sono dovuti al degrado e atti vandalici che hanno aggravato le condizioni della struttura esistente negli anni”. Ecco, l’autogol. Partiamo dagli atti vandalici. La ditta ha denunciato alle forze dell’ordine gli episodi di vandalismo? Se sì, quando? E soprattutto è stato effettuato l’inventario dei danni? Nella determina non vi è alcun riferimento alla denuncia dell’accaduto alle autorità competenti. Cosa è stato vandalizzato? Cosa è stato rubato? Senza la quantificazione dei danneggiamenti non si può stabilire l’importo della variante ai lavori. Non solo. La Settembre 2 è custode del cantiere dal 15 luglio 2020. Ha attivato tutte le misure per tutelare l’area? E infine la domanda che taglia la testa al toro: se si sono verificati gli atti vandalici a quando risalgono? Che lo stadio fosse finito, ben prima dell’affidamento dei lavori, nel mirino di delinquenti era un fatto risaputo. Altrettanto a conoscenza di tutti era che versasse in una condizione di degrado (perché accendere un mutuo di 1.200.000 euro per il restyling?). È evidente quindi che l’eventuale peggioramento dello stato dell’impianto non può essere addebitato al Comune, cioè ai cittadini. Prima della consegna delle chiavi la ditta appaltatrice ha effettuato il sopralluogo per verificare proprio lo stato dei luoghi. E mai possibile che ci siano voluti ben 7 mesi per rendersi conto del degrado della struttura? Altro che “circostanze impreviste ed imprevedibili”.

Ancora una volta il caso stadio comunale ha scatenato un terremoto politico. Pochi giorni dopo l’ok alla variante il sindaco Gianni Colella si è dimesso. Al primo cittadino, che già si sta incamminando sulla via di Damasco, hanno replicato i consiglieri di maggioranza capeggiati da Salvatore Papa, assessore e candidato sindaco in pectore. “…Né possono essere prese in considerazioni – hanno commentato su Fb, assieme a Papa, il fido Aniello Tessitore, Claudio Perrotta, Gabriele Luongo, Imma Marsilio, Raffaele Ercolano – le voci false e fatte circolare ad arte su presunte divisioni riguardanti la variante del campo sportivo. Tutta la maggioranza ha sostenuto il suo Sindaco (e lo dimostra la nota inviata al Segretario Comunale) nell’esercizio del controllo di legittimità sugli atti amministrativi sottoscritti dai dirigenti e nulla il primo cittadino può addebitare ai suoi consiglieri. Se, invece, il primo cittadino fosse a conoscenza di cose e fatti da noi ignorati avrebbe il dovere di chiarirlo. In questo caso dovrebbe ritirare le dimissioni e presentare con noi una denuncia!”.

Bene, bravi, bis. Se non fosse che all’appello manca un’altra denuncia. Quella contro i presunti atti vandalici ai danni dello stadio. Nel suo discorso alla Camera Mario Draghi ha indicato la trasparenza degli atti amministrativi come lo strumento essenziale contro i fenomeni corruttivi che azzoppano l’Italia. Egregi Papa, Tessitore, Perrotta, Luongo, Marsilio e Ercolano invece di limitarvi ai sermocini sulla legalità tirate fuori dai cassetti tutte le carte riguardanti la variante. Anche voi che avete sempre avuto molto a cuore le sorti del campo sportivo vi renderete conto che è zeppa di punti oscuri. Va revocata. Fate presto.

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