Quando Musil ha dato alle stampe il celeberrimo “L’uomo senza qualità” non aveva, per sua fortuna, conosciuto alcuni consiglieri comunali di Aversa. Altrimenti il suo libro sarebbe stato di un centinaio di pagine più lungo. Quello che è avvenuto ieri (30 novembre) in assise, il mancato varo dell’assestamento di bilancio, sarebbe ampiamente sufficiente ad avvolgere il sindaco Alfonso Golia in uno striscione con la scritta a caratteri cubitali “Vergogna”. Di fronte ad un’assemblea nettamente schierata contro il “sì” ha avuto la faccia di meretrice di chiedere il soccorso dell’opposizione, di trattare su tutto e tutti (ben 6 sospensioni dei lavori), di tenersi stretta la fascia tricolore preferendo farsi “sfiduciare” con l’obiettivo di recitare la parte, vista e rivista, della vittima sacrificale. Era prevedibile. E con la puntualità di un orologio svizzero oggi è arrivato il post infarcito di bugie dell’ormai primo cittadino. “…In questo momento – ha scritto Golia rivolgendosi ai cittadini – non provo tristezza per quello che è stato e per quello che è successo, provo solo un grande dispiacere per tutti voi e per la nostra amata città che ora resta senza una guida dinanzi con tutte le conseguenze che ne derivano… Hanno abbandonato Aversa irresponsabilmente nel pieno di una pandemia e con tutte le connesse criticità di ogni tipo sociale ed economico. Oltre agli altri problemi della città che stavamo affrontando, risolvendo e che ora rimarranno tali”. Prima balla grande come una casa. Sfuggono a noi ma soprattutto a tutti gli aversani quali siano i problemi della città che Golia e company stavano “affrontando e risolvendo”. In oltre 18 mesi di mandato la coalizione di centrosinistra non ha risolto uno, ribadiamo, uno dei problemi urgenti di Aversa.

L’affermazione più grave e indigesta dal punto di vista istituzionale riguarda la previsione, considerata una certezza, che con l’arrivo del commissario prefettizio “i problemi ora rimarranno tali”. A parte che peggio dell’amministrazione in carica non potrebbe fare nemmeno Jack lo squartatore. Ma come si permette un sindaco “sfiduciato”, anche per i voti contrari di una grande fetta della maggioranza, di bocciare preventivamente l’operato del rappresentante del Governo, che si spera prenda in fretta le redini del Comune! Un’altra balla spaziale, offensiva per chiunque abbia un minimo di intelligenza, Golia la spara sulla sua integrità politica. “Avrei potuto cercare accordi di palazzo, mercanteggiare poltrone e rimpasti, ma non l’ho fatto. Ci sono testimoni oculari e auricolari che potrebbero fin d’ora sbugiardare l’ex sindaco. Golia ha il coraggio di negare che nei giorni scorsi, tramite intermediari imbarazzanti, ha implorato interventi dall’alto per incassare il voto favorevole del gruppo consiliare che fa riferimento al presidente del parlamentino campano Gennaro Oliviero? Lo sfidiamo a smentire. Per suffragare ciò che scriviamo porteremo al suo cospetto i testimoni oculari e auricolari.

A conferma che Golia è un Pinocchio che dice meno verità dell’originale c’è il blitz di stamattina, subito dopo il post, al Centro direzionale di Napoli. Utilizzando a mo’ di sciarpa lo striscione con la scritta “Vergogna” si è precipitosamente recato nella stanza del consigliere regionale Giovanni Zannini, democristiano fino alle ossa che non distingue tra destra e sinistra, per restare in sella grazie al suo aiuto. Il presidente della commissione Ambiente, che incide e non poco sui consiglieri di opposizione Olga Diana, Giovanni Innocenzi e Francesco Sagliocco, ha assicurato a Golia la giravolta dei suoi boys. L’asse tra Zannini e Stefano Graziano è noto anche alle pietre. Che manovra di palazzo stanno escogitando i poltronisti? Sperano di scampare all’immediato commissariamento con una nota di diffida del Prefetto e di riportare in assise l’assestamento per sottoporlo di nuovo al voto. Mai come in questo caso l’aspetto formale o normativo non assume alcuna rilevanza. Quello che suscita disgusto, già prima che il piano venga attuato, è l’ipotesi che rappresentanti istituzionali come Diana, Innocenti e Sagliocco possano perdere la faccia in uno modo così squallido. Se l’argomento tornasse al vaglio del civico consesso tutti i punti dell’assestamento di bilancio sarebbe identici. Come farebbero a votare “sì”, ad astenersi o a non presentarsi al consiglio dopo che ieri hanno bocciato il documento contabile? Sarebbe uno squallore sotto il profilo personale, amministrativo e politico. Se Diana, Innocenti e Sagliocco si presteranno a questa indecenza dovrebbero cambiare residenza. O meglio espatriare. Eppure, Zannini ha garantito il loro sostegno a Golia. Che si permette di scrivere che lui non è abituato a “mercanteggiare poltrone e rimpasti”. Come si può pensare di gabbare i cittadini in un modo così indecoroso? La gente dovrebbe credere alle favolette del sindaco con lo zainetto rosso? Lui, che ha già più volte tradito la collettività parva, spera nel miracolo. “Ci vediamo presto. I sogni – si conclude il suo post – si possono interrompere ma non si possono cancellare”. Se i sogni si trasformano in incubi, come è avvenuto nell’ultimo anno e mezzo, è meglio svegliarsi quanto prima ridando, com’è giusto che sia, la parola agli elettori. Anche perché quel “ci vediamo presto”, per cui vuole davvero il bene della città, sempre una minaccia.

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