E menomale che la notte dovrebbe portare consiglio. Sul “caso” del nuovo coordinatore dell’Ambito socio-sanitario C6 il sonno non ha giovato ai sindaci dei comuni di Carinaro (Nicola Affinito), Casaluce (Antonio Tatone), Cesa (Enzo Guida), Gricignano (Vincenzo Santagata), Succivo (Gianni Colella) e Teverola (Tommaso Barbato). Invece di rinsavire i primi cittadini hanno rincarato la dose contro gli omologhi di Aversa (Alfonso Golia), Sant’Arpino (Giuseppe Dell’Aversana) e Orta di Atella (triade commissariale). All’indomani dello squallido spettacolo andato in scena ieri nell’aula consiliare della città normanna (ente capofila) in occasione della riunione del tavolo del Coordinamento, i sindaci scalpitanti hanno sottoscritto un documento, inviato agli organi di informazione, per fare alcune precisazioni “alla luce delle distorte e fantasiose notizie che stanno circolando”. In verità già la firma in calce desta più di una perplessità. Si legge: “I rappresentanti dei comuni di Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano di Aversa, Succivo e Teverola”. In tutte le altre occasioni i documenti sono sempre stati avallati dai primi cittadini. Stavolta dai “rappresentanti”. Una carica un po’ generica visto che il C6 gestisce decine e decine di milioni di euro pubblici.

Si spera che i promotori della sottoscrizione abbiano almeno avuto la correttezza istituzionale di interpellare i veri “rappresentanti” dei comuni, ovvero i sindaci o i loro delegati. E non si siano limitati, nella fretta, a chiedere l’ok al primo avventore da asporto del bar più vicino. In tal caso l’Ambito sarebbe nelle mani di dilettanti allo sbaraglio. Ma avendo più di un fondato sospetto su chi sia il regista di quella che chiameremo “Operazione coordinatore” siamo certi che abbia commesso una così grave leggerezza in buona fede. Il vero obiettivo del gran manovratore è tutt’altro. Gli astuti e i cattivi dentro sono diabolici. Chi sta spingendo per un nome “suo” finge di farlo. In realtà è il primo a essere contrario. Ha una cambiale da pagare e ora che è scaduta e non può onorare il suo impegno vorrebbe scaricare la colpa sugli altri. Nella fattispecie su Aversa, Sant’Arpino e Orta di Atella. Non si spiegano altrimenti tutti i danni che ha (volontariamente) prodotto fin dall’inizio. Oltre al bando, che peraltro se si ritiene illegittimo può essere impugnato, c’erano strade molto più percorribili. La strategia del furbacchione è facile da svelare anche perché è stato lui stesso, tramite il suo delegato, ad avallare l’iter poi stranamente contestato.  Nelle prossime puntate ricostruiremo cronologicamente, con tanto di documenti allegati, tutte le tappe della “Operazione coordinatore” e sveleremo alcuni nomi illustri che lavorano per le cooperative sociali, in pieno e vergognoso conflitto di interessi. Evviva la legalità. I firmatari del documento fantasma sono anche dei bugiardi matricolati.

Leggete cosa hanno avuto il coraggio di dire: La riunione aveva all’ordine del giorno, tra i vari punti, la presentazione del Piano sociale di zona. Giova precisare che, nonostante la scadenza fissata al 15 novembre, poi prorogata al 5 dicembre, il Comune Capofila di Aversa ha convocato il tavolo solo dopo sollecitazione da parte dei Comuni di Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano d’Aversa, Succivo, Teverola. I “rappresentanti” dei comuni, preso atto che non vi era ancora il documento in questione pronto, hanno evidenziato i rischi connessi ad una mancata approvazione entro il 5 dicembre e al mancato invio alla Regione Campania. Tale situazione poteva e può determinare la perdita dei fondi”. Che menzogneri di professione! Nel corso della riunione di ieri è venuto a galla un altro misfatto della gestione di Casaluce, all’epoca in cui era capofila. L’Ambito ha perso addirittura un milione e 200mila euro per mancata rendicontazione, su un progetto complessivo di un milione e 800mila euro. Un’occasione unica per erogare sevizi migliori ai cittadini. Eppure, esclusi i delegati di Aversa e Sant’Arpino, nessuno è sobbalzato dalla sedia. Chiunque realmente interessato al bene della collettività avrebbe detto: “fermi tutti, approfondiamo la questione e inviamo la documentazione alla Corte dei Conti”. Invece ieri silenzio assoluto. Mentre oggi manifestano il loro timore di perdere i fondi per la presunta mancata presentazione del Piano sociale di zona. Rispetto a loro Pinocchio è uno che dice sempre la verità.

La chiosa del documento “fantasma” fa scompisciare dalle risate e allo stesso tempo fornisce altri indizi sul gran manovratore. “Altre informazioni, ricostruzioni, collegamenti con le vicende politiche della città di Aversa – tuonano i “rappresentanti” dei comuni di Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano di Aversa, Succivo e Teverola -, non solo sono indebiti, ma sono fuori luogo e frutto di una ricostruzione fatta ad arte”. In pratica la prossima volta che ci occuperemo dell’Ambito C6 dovremo chiedere l’autorizzazione ai “rappresentanti” degli enti che ne fanno parte. L’approccio non ci meraviglia più di tanto. Qualcuno di loro è abituato a pagare a suon di consulenze legali, a spese della gente, i servigi di alcuni organi di stampa. Noi di Campania Notizie siamo degli umili cronisti, non ci “appoggiamo su studi legali”, cerchiamo di riportare i fatti per informare i nostri lettori e i cittadini.

Tragicomico anche il “passaggio” sulle vicende politiche di Aversa. Nicola Affinito, Antonio Tatone, Enzo Guida, Vincenzo Santagata, Gianni Colella e Tommaso Barbato che c’entrano con la politica aversana? Che influenza hanno? A che titolo parlano? Ah, forse si tratta di affinità elettive.  

LA DIMOSTRAZIONE DOCUMENTALE DEI FONDI PERSI

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