Se quello del 2021 è un Capodanno carico di aspettative, figuriamoci che cosa dovette essere quello a cavallo tra il 2018 e il 1919. La guerra finiva: “Capodanno senza austriaci in terra redenta…” titolava la Domenica del Corriere. Ma c’era un Paese da ricostruire e 651 mila soldati morti da piangere. Senza contare i civili. E centinaia di migliaia di invalidi. La guerra era costata qualcosa come 148 miliardi di lire, una cifra enorme se si pensa che nei 52 anni precedenti, lo Stato aveva complessivamente speso la metà.

Domenica del Corriere gennaio 1919

L’ultimo dell’anno, era di martedì, il presidente del consiglio, il palermitano Vittorio Emanuele Orlando, era alle prese con le dimissioni di Leonida Bissolati dalla carica di ministro dell’Assistenza militare e delle Pensioni. E poi c’era quella maledetta pandemia, la Spagnola, con milioni di morti (50 milioni su una popolazione mondiale di 2 miliardi), disseminati in ogni angolo del mondo. Sembrava essersi improvvisamente dissolta, forse una mutazione del virus, forse una sorta di immunità di gregge. Di fatto che bisognava continuare a tenere la guardia alta, con la popolazione di età fra i 20 e i 40 anni risultata la più colpita. A differenza del covid-19, il virus di allora trovò molta più resistenza nelle persone anziane,  forse per l’immunità acquisita nell’epidemia influenzale del 1889-90 detta “russa”, che nella sola Europa uccise circa 250 mila persone.

Vittorio Emanuele Orlando

Insomma c’erano almeno due buoni motivi, in quel lontano 2018-2019,  per sorridere, ma le prospettive erano tutt’altro che entusiasmanti. E una ventina di anni dopo appena, a dimostrazione di quanto poco l’uomo sia disposto a trarre lezioni, arrivò una seconda, ancora più devastante, guerra mondiale. Così come una terza ondata della Spagnola, che nella primavera del 1919 ricomparve in molte zone del mondo, tra cui l’Italia, per poi sparire definitivamente nell’estate di quello stesso anno. 

Malati di influenza spagnola ricoverati nel 1918

Non molti i motivi per sorridere, dunque, anche tra la fine del ’19 e l’inizio del 1920. Ciò nonostante ci si rimboccò le maniche, in molti casi si ricominciò dagli argini dei fiumi che andavano rimessi a posto, continuarono le operazioni di bonifica dei territori disseminati di bombe, a Napoli venne completata la costruzione dell’edificio che ospita il Museo Nazionale. Certo per quanto migliore dell’anno precedente, così come il 2019 lo era stato (non ci voleva molto a dire il vero) dell’anno precedente, nemmeno in quel lontano 1920 furono tutte rose e fiori. Anzi, il 10 dicembre accade un fatto terribile. I braccianti avevano protestato forte, lo stavano facendo con sempre maggior vigore: stipendi più alti e migliori condizioni di lavoro, reclamavano! La paga era di 7 lire circa al giorno, ed il potere di acquisto della moneta era drasticamente crollato rispetto a prima della guerra. Per le donne nessuna paga, ma solo un litro di olio ogni sessanta chili di olive raccolte. E in quell’anno la natura era stata piuttosto avara, e così per raccogliere 60 chili di olive occorrevano anche giorni. Intorno a mezzogiorno, di quel 10 dicembre, un gruppo di braccianti, c’è chi sostiene armati, finì sotto il fuoco dei militari, bilancio orrendo: undici manifestanti uccisi, tra di loro due donne. Questo, più o meno (ma molto più o meno!) era il 1920, l’anno del dopopandemia e, sostanzialmente, anche del dopoguerra. Ed oggi? La prospettiva dal gennaio 2021 è decisamente, ed infinitamente, più rassicurante rispetto ad un secolo fa. Non si intravedono nuovi conflitti mondiali all’orizzonte per l’Italia, né il rischio che qualcuno spari addosso a dei manifestanti. Ed in arrivo, in dosi sempre più massicce, c’è il vaccino anticovid. Con buona pace di chi ostinatamente continua a non volersi convincere, che questa è l’epoca migliore che l’umanità attraversa, da quando è venuto al mondo l’uomo. E a proposito di uomo. Questo brutto e cattivo 2020 è andato finalmente via. Speriamo tutti in un 2021 migliore. “2021?”. Ma non è che forse si dovrebbe confidare in un essere umano migliore? Oltretutto avremmo anche la possibilità di contribuire! Buon anno a tutti. 

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