Con l’inizio di settembre, per tutti i politici occorrerà mettere il turbo alla campagna elettorale. Nessun pit stop sarà possibile da qui al 25 settembre: la missione resta quella di girare in lungo e in largo l’Italia per provare a convincere imprese e famiglie. Se la speranza di un sorpasso è l’ultima a morire, dagli ultimi sondaggi arrivano ancora poche sorprese e molte conferme. È quanto emerge dall’ultima rilevazione effettuata da Nando Pagnoncelli, amministratore di Ipsos Italia, pubblicata sul Corriere della Sera stamane. E che fotografa il netto vantaggio della coalizione di centrodestra (46,4%), su quella di centrosinistra (29,9%). Rispetto a fine luglio, Fratellli d’Italia di Giorgia Meloni rimane saldo al primo posto con il 24%, ma con un aumento dello 0,7%. A un punto percentuale di distanza, il Partito democratico di Enrico Letta che incassa il 23% dei consensi. Per il terzo posto è testa e testa tra la Lega e il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte, al 13,4%. Ma se il Carroccio è stabile, i pentastellati, nell’arco di un mese, sono risaliti del 2,1%. Perde invece un punto percentuale Forza Italia di Silvio Berlusconi, ferma all’8%. Seguono il Terzo polo al 5%, l’alleanza Sinistra Italiana/Verdi con il 4,1% e Italexit con il 3%. A sbaragliare tutte carte resta ancora però il partito dell’indencisione e dell’astensione che, per il momento valutata al 38,3%. Ma la strada per convincere gli italiani rimane in salita. Il 18% degli intervistati confessa di aver seguito poco la campagna, mentre il 33% di non averlo fatto per nulla. Il 22% l’ha seguita molto o almeno in parte (27%). Sull’interesse pesa anche la condizione economica e sociale: Pagnoncelli valuta come basso l’interesse espresso dai ceti meno abbienti, dagli operai, dai disoccupati e dai lavoratori autonomi: ovvero quei segmenti sociali che più di altri si sentono poco rappresentati, quando non esclusi, e dunque meno coinvolti. A pesare, talvolta, è anche la scarsa informazione: poco più di un italiano su due (53%) dichiara di conoscere almeno in parte le coalizioni e i partiti che si presentano alle elezioni mentre il 47% conosce poco o non conosce per nulla l’offerta politica. Il 37% non conosce nessuno dei candidati nel proprio collegio, il 47% qualcuno e solo il 16% ne conosce la maggior parte. Cresce, infine di 5 punti, l’indice di gradimento del presidente del Consiglio, Mario Draghi che da luglio ad oggi è passato da 63 e 67.

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