Come un alieno disperso sulla Terra disperatamente alla ricerca della via Lattea per tornare nella sua galassia. Nella sua prima uscita pubblica Ernesto Di Mattia ha dato la netta sensazione di vivere in un’altra dimensione. Nel comizio di apertura della campagna elettorale per le comunali di Sant’Arpino il candidato sindaco di Risorgimento Atellano sembrava sceso da un altro Pianeta. Ha elencato una serie di problemi e non si è accorto che alle sue spalle c’erano molti di quelli che quei problemi avrebbero dovuto risolverli. Tra i candidati della lista spiccano i nomi degli assessori in carica Loredana Di Monte e Giovanni D’Errico, del presidente dell’assise Ivana Tinto e dei consiglieri comunali Speranza Belardo, Ernesto Di Serio (nipote di Di Mattia) e Gennaro Capasso, questi ultimi hanno fatto parte entrambi della giunta Dell’Aversana con delega ai Lavori pubblici e Urbanistica. In pratica più della metà dello schieramento è composto o sostenuto da esponenti dell’amministrazione uscente. E chi se non loro avrebbe dovuto affrontare e trovare una soluzione ai problemi di cui ha parlato Di Mattia nel suo comizio?

Ernesto Di Mattia

Una contraddizione apparsa palese anche alla gran parte partecipanti all’iniziativa ai quali è scappato più volte un sorriso quando il leader di Risorgimento Atellano alzava i toni per denunciare questo o quel disservizio. Come nel caso dell’assenza di assistenti sociali al Comune. Quando ha lanciato la critica Di Mattia avrebbe dovuto voltarsi alle sue spalle e puntare l’indice contro la Di Monte, assessore delegata alle Politiche sociali. Sembrava un funambolo in bilico su filo sottile a 100 metri di altezza. Doveva pesare ogni parola per non colpire al cuore i suoi candidati. Quasi ognuno di loro con responsabilità gestionali. Che posizioni hanno sulla Sogert e sull’Acquedotti Scpa? Al netto del programma, che spesso lascia il tempo che trova, non a caso sono quasi tutti uguali, gente come D’Errico, Di Monte, Capasso, Di Serio, Tinto e Belardo hanno dato l’ok alle due società. E ora come la pensano? Rinnegano quanto da loro stessi avallato? Ma il principale punto di debolezza di Di Mattia è la sua scarsissima conoscenza del territorio. La presentatrice della lista ha dovuto ribadire più volte che è nato e vive a Sant’Arpino. Peccato che non se ne sia accorto nessuno. Lo slogan di questa campagna elettorale è “Di Mattia chi? Ed è fino a un certo punto una battuta quella di Eugenio Di Santo, candidato sindaco di Insieme, che ha ironizzato dal palco sul fatto che se Di Mattia si reca in zona Castellone poi deve ricorrere al navigatore per tornare a casa. Da quanto visto fin qui Di Mattia è davvero un alieno.

Mario De Michele        

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