Dopo il terzo anno è resuscitata. Al termine di un lunghissimo e inspiegabile letargo la Commissione Trasparenza del Comune di Sant’Arpino torna a dare segni di vita. Nella passata consiliatura, durante la presidenza di Imma Quattromani, l’importante organismo ha fatto parlare di sé per il totale immobilismo anche su questioni di primaria rilevanza. Oggi, con il cambio di guardia e il timone nelle mani di Salvatore Lettera, la musica è cambiata. Non si suona più il Requiem ma si va alla carica per trovare risposte concerete ai problemi più urgenti della città. La riprova arriva dall’ultima seduta convocata dal presidente Lettera. All’ordine del giorno “chiarimenti in relazione al contratto di appalto sottoscritto tra il Comune di Sant’Arpino e la ditta Barbato Holding s.r.l. per l’esecuzione del servizio di igiene urbana”. Chiarimenti chiesti al responsabile del servizio Ambiente Vito Buonomo, all’assessore all’Ambiente Gaetano Lavino e per conoscenza al sindaco Ernesto Di Mattia. Il consigliere Lettera ha chiesto, tra l’altro quali controlli sono mai stati effettuati sul servizio svolto dalla ditta Barbato Group, con particolare riguardo agli automezzi impiegati per lo svolgimento del servizio, nessuno dei quali risulterebbe del tipo “euro 6 e euro 5 né a metano/GPL” e alla mancata fornitura di 250 compostiere domestiche presso l’eco sportello, oltre che alla mancata consegna del kit buste e alla mancata installazione delle 5 compostiere di comunità realizzate in legno, alla mancata fornitura di 10 sistemi Video sorveglianza e fornitura droni che la ditta si è obbligata a fornire come previsto nell’offerta tecnica.

Il municipio di Sant’Arpino

Lungo l’elenco delle presunte carenze nello svolgimento del servizio di igiene urbana: mancata attivazione del sistema di tracciamento delle buste e dei conferimenti, omessa distribuzione dei sacchi, cui la Barbato Holding si era obbligata in base al progetto esecutivo migliorativo contenuto nel contratto di appalto; mancata esecuzione del servizio di spazzamento e lavaggio delle strade comunali come da relazione comando vigili urbani, tutti i giorni della settimana dal lunedì al sabato; mancato adeguamento dell’isola ecologica. La Commissione Trasparenza presieduta da Salvatore Lettera pone particolare attenzione al passaggio di cantiere di 7 lavoratori della Ecoatellana Multiservizi srl. Viene messo in rilievo il mancato rispetto dell’articolo 29: “Le unità saranno n. 5 livelli. 2B par time (4 ore giornaliere) e n. 2 Liv. 2B a full time, i cui costi sono a totale carico dell’affidatario…”. In questo caso i lavoratori sono stati assunti inizialmente dalla ditta con il livello J al posto del liv. 2b come era previsto da capitolato speciale di appalto, solo dal 1 febbraio 2020 e stata fatta la modifica del contratto del liv. 2B, con un vantaggio economico a favore della ditta, a scapito degli stessi operatori. Su questo punto si chiede quali sono “le sanzioni applicate ed effettivamente decurtate dal corrispettivo mensile, a titolo di penali contrattuali per mancato espletamento delle prestazioni cui la ditta è obbligata”. In caso di mancata adozione delle sanzioni contrattuali, quali fossero le azioni correttive che l’ufficio competente avrebbe inteso attuare, anche al fine di evitare decadenze dall’esercizio del potere sanzionatorio”. Non solo. Se sono stati fatti accertamenti sui livelli di assunzione da cui è scaturito il calcolo del canone mensile rispetto al costo del personale impiegato. In particolare si chiede se i costi del personale sono stati decurtati dal corrispettivo mensile alla ditta. In quest’ottima quale fosse l’ammontare esatto del danno subito dal Comune di Sant’Arpino per il mancato adeguamento del sito dell’isola ecologica oltre che per mancato introito da vendita del materiale selezionabile. Un’altra nota dolente riguarda il servizio di rimozione e smaltimento dei rifiuti ingombranti e RAEE, che “pur incombendo in capo alla ditta esecutrice del servizio di igiene urbana e, dunque, alla stessa Holding Barbato, risulterebbe tuttavia, esternalizzato mediante affidamenti diretti ad imprese terze, come l’Arzanese e la New Green Tec. Da qui la richiesta di chiarire le ragioni per le quali il corrispettivo contrattuale pagato alla ditta esecutrice (anche) per il predetto servizio, non fosse stato, quantomeno, decurtato in quota parte. Inoltre per quale motivo “il Responsabile del Sevizio avesse utilizzato il modulo procedimentale dell’affidamento diretto dei servizi di raccolta e smaltimento e non invece una procedura selettiva, sia pure di tipo negoziata, anche in considerazione dei prezzi di avvenuta aggiudicazione, del tutto fuori mercato (a fronte di una spesa mediamente oscillante tra 170 euro/ton e 200 euro a tonnellata; 200 euro a tonnellata per le ramaglie, quasi il doppio del prezzo di mercato). Infine la Commissione Trasparenza ha chiesto “quale fosse la procedura adottata dal Comune per l’individuazione della piattaforma CONAI di riferimento, esibendo a tal fine la copia della convenzione, semmai sottoscritta per la regolamentazione del rapporto” e “quale fosse il quantitativo esatto dei rifiuti riciclabili, distinti per le diverse frazioni differenziate, prodotti negli anni 2019 e 2020 e conferiti presso le piattaforme, corredati dai corrispondenti proventi dell’attività di vendita eventualmente introitati dal Comune di Sant’Arpino”. Insomma il presidente Lettera ha passato al setaccio in ogni suo aspetto l’efficienza del servizio di igiene urbana. Era ora. Il cambio al vertice della Commissione Trasparenza si vede. Eccome.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui