L’opposizione in massa cerca di porre un argine all’emorragia di fondi spesi dall’amministrazione comunale di Sant’Arpino per una serie, quasi infinita, di interventi per la pubblica illuminazione. Per correre ai ripari i consiglieri Iolanda Boerio e Salvatore Lettera (del gruppo Progetto per Sant’Arpino) e Nicola Della Rossa, Anna Pezzella e Francesco Pezone (Insieme) hanno sottoscritto un documento di diffida per chiedere di “annullare ovvero revocare in autotutela la procedura di gara per l’affidamento del servizio di manutenzione impianti di pubblica illuminazione”. Bersaglio della minoranza la determina n. 18 del 21.03.2022 adottata dal responsabile del settore Vito Buonomo. L’iniziativa dell’opposizione si è reso necessario anche perché per la pubblica illuminazione il Comune di Sant’Arpino ha speso quasi 50mila euro nel giro degli ultimi 6 mesi per interventi straordinari. Un primo stanziamento di circa 20mila euro fu effettuato sul finire dell’anno scorso. A febbraio dalle casse dell’ente sono usciti altri 20 mila euro. Per un totale di 40mila euro. A questi vanno aggiunti gli ulteriori 7.500 euro impegnati il 21 marzo dal settore preposto. Nel complesso la somma sfiora il tetto dei 50mila euro. Una cifra stratosferica se si considerano l’estensione territoriale di Sant’Arpino e l’arco temporale della spesa. Secondo la minoranza l’ultimo atto amministrativo presta il fianco a critiche non solo dal punto di vista finanziario ma anche sotto il profilo della legittimità. I lavori sono stati assegnati con affidamento diretto alla ditta Impiantistica G.A.F.A. La stessa ditta che ha ottenuto un appalto di 20mila euro il mese scorso. C’è di più. La gara non si è svolta tramite Mepa, come prevede la normativa vigente. E peggio ancora non è stato rispettato il criterio della rotazione degli operatori economici come stabilisce la legge. Da qui la richiesta di Boerio, Lettera, Della Rossa, Pezzella e Pezone di chiedere l’annullamento o la revoca in autotutela della determina.

Mario De Michele

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