Un appello a reagire subito alla sconfitta elettorale, pena il rischio di essere relegati a una dimensione regionalistica. È l’invito che viene dal governatore campano Vincenzo De Luca in una nota in cui analizza il dopo voto. «Occorre scuotersi subito. Non è finita la storia. È finita – spiega – la vicenda di una forza politica, che non si è data una identità programmatica chiara e percepibile, e un modo di essere, di lavorare e di selezionare i suoi gruppi dirigenti sulla base del merito e della militanza». «Dopo le elezioni – prosegue – abbiamo davanti un problema politico enorme: è in gioco, ormai, il carattere di forza nazionale del Pd. Il Sud è scomparso dal suo orizzonte da anni e anni. E in queste condizioni, si rischia di diventare un partito meno che regionale, condannato all’ininfluenza. Ho apprezzato la grande dignità personale e politica espressa da Letta. Bene un congresso rapido, e quanto più aperto alla partecipazione popolare, e non autoreferenziale. Occorrono chiarimenti di fondo. In questi anni, mi è capitato di segnalare innumerevoli volte le criticità, i vuoti programmatici, le degenerazioni della vita interna. Non ricordo, francamente, dirigenti che abbiano avuto il coraggio di parlare per tempo e con chiarezza. Ricordo solo gente politicamente corretta, e ben nascosta e mimetizzata. Si dovrà parlare anche di tutto questo, in una stagione politica, che ci obbliga a un linguaggio di verità. Per il resto, occorre avere fede e senso della storia. Con rispetto, attendiamo all’opera i vincitori delle elezioni. Nihil dictu facilius: nulla è più facile che parlare. Governare e decidere, è un’altra cosa. E in ogni caso – conclude De Luca – auguri all’Italia».

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