L’effetto Vincenzo Santagata si è visto. Eccome. Il sindaco di Gricignano, candidato del Pd alla Camera nel collegio uninominale di Aversa, pur dovendosi arrendere di fronte alla corazzata centrodestra (è stato eletto Gimmi Cangiano di Fdi) ha consentito ai dem di raggiungere straordinari e inattesi picchi in termini percentuale. A casa sua, cioè a Gricignano, Santagata, sostenuto dall’attivissima sezione locale, ha portato i democrat quasi al 30% dei voti (28,85 per cento). Il dato più alto in assoluto di Terra di Lavoro. L’effetto Santagata si è fatto sentire anche in tutti i Comuni della zona atellana. A Carinaro il Pd arriva anche grazie all’impegno profuso da Annamaria Dell’Aprovitola e del gruppo dem locale, al 16,54%, ben oltre la media provinciale ottenuta dal partito che si è fermato all’11,85%. Il I democrat vanno molto bene bene anche a Cesa con il 14,35, grazie all’impegno in particolare del sindaco Enzo Guida e del suo vice Giusy Guarino. A Succivo il primo cittadino Salvatore Papa, supporter della prima ora di Stefano Graziano, conduce il Pd al 15,41%. Di tutto rispetto anche il risultato ottenuto dal partito di Letta in quel di Sant’Arpino, dove i dem toccano quota 14,58 per cento. Qui grande merito va in primo luogo a Mimmo Iovinella, fedelissimo di Graziano da oltre un ventennio. Da segnalare anche l’impegno profuso dal vicesindaco Speranza Belardo, dal primo cittadino Ernesto Di Mattia e da altri esponenti dell’amministrazione di centrosinistra. Il dato di Sant’Arpino assume una rilevanza particolare. I veri dem hanno dovuto combattere non solo contro i competitor ma anche contro Salvatore Lettera, staffista in Regione Campania di Gennaro Oliviero, “Aslfaltato” da Iovinella e company. Il timoniere del parlamentino campano gli ha ordinato categoricamente di non votare per il Pd, a causa della presenza di Graziano come capolista. Lettera da soldatino allineato ha detto “obbedisco”. Contento lui. Invece ad Orta di Atella, feudo di Oliviero, riesce in pieno l’operazione boicottaggio elettorale. Il Pd raggiunge appena l’8 per cento. Il peggior risultato della storia del partito. Complimenti a Gianfranco Piccirillo, sfamato da Oliviero (ed è un’opera di bene, per carità, ha figli piccoli), a Mario Vozza, meglio noto come il nipote di Carmine Vozza, che ha fatto prendere il posto fisso alla figlia Natalia (assunta all’Arpac tramite Angelo Brancaccio) e al marito Carlo Mozzillo grazie ai concorsi pubblici truccati dall’allora sindaco di Orta di Atella. Che bella gente.

Mario De Michele

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