Segue una filosofia urbanistica più che condivisibile il preliminare del Puc approvato in giunta dai commissari straordinari Francesca Giovanna Buccino, Rosa Maria Falasca e Lucia Guerriero che da 2 anni reggono il timone del Comune di Orta di Atella in seguito allo scioglimento del consiglio per infiltrazioni camorristiche. Quasi a fine mandato la triade ha adottato un provvedimento che, se confermato dai futuri amministratori, rappresenta una svolta per la città atellana. Dopo la votazione finale in assise scatteranno i termini per presentare eventuali osservazioni. Il preliminare può essere sintetizzato così: fotografa l’esistente (quello già costruito) e classifica come verde o standard tutte le area inedificate. È ancora presto per analizzare dettagliatamente il Puc ma già si può stilare una prima classifica dei personaggi illustri penalizzati dallo strumento urbanistico una volta andato in vigore. Rispetto al Piano varato nel luglio 2014 dall’amministrazione targata Angelo Brancaccio, poi annullato, tra i più “colpiti” c’è l’ex assessore Nicola D’Ambrosio, proprietario di circa 20mila mq di terreno edificabile, ora destinato a verde e attrezzature. Batosta anche per un altro ex assessore. Si tratta di Stefano Del Prete, che assieme ai suoi fratelli, ha subito la riclassificazione di un terreno di oltre 20mila mq da edificabile a verde. Stessa “brutta” sorte è toccata a Orazio Natale (area di 25mila mq divenuta agricola), nonno dell’ex consigliere di maggioranza Francesco Ragozzino e zio di Brancaccio. È andata malissimo anche agli imprenditori Damiano. Un terreno di 20mila mq è passato da area commerciale a zona verde. Per tutti loro il valore dei fondi è crollato. Un calo di milioni di euro a testa. A rimetterci le penne anche Liguori, titolare di una calcestruzzi sul prolungamento di via Clanio (“zona Seveso”), nonostante il suo garante e super consulente fosse Luigi Ziello con tanto di mega parcella mensile, pari addirittura a 5mila euro a botta. Pessime notizie anche per l’ex sindaco Giuseppe Mozzillo. Un terreno di 5.000 mq a lui riconducibile da edificabile è passato a verde e attrezzature. L’elenco degli “orfani” di Brancaccio non finisce qui. Ne fanno parte Antonio Russo, proprietario di un’area di 3.000 mq che da edificabile è diventata zona verde. Idem per gli ex dipendenti comunali Salvatore Spena (terreno di 2.000 mq) e Antonio Cirillo (3.000 mq). Ridimensionato dal Puc anche il terreno di 1.000 mq in via Troise dell’ex sindaco Andrea Villano (da edificabile è stato riclassificato come verde). Una curiosità. L’indagine sul Puc approvato dall’amministrazione Brancaccio partì in seguito agli esposti degli esponenti dell’opposizione, tra cui Salvatore Del Prete “Magò”. Oggi l’ex brancacciano ha il proprio studio di architetto in una proprietà in via Verdi di Stefano Del Prete, che è suo cognato. La moglie di quest’ultimo sarebbe addirittura socia dell’ex fedelissimo di Brancaccio. In pratica il “carnefice” Magò” è stato premiato dalla “vittima”. Quando il Puc approvato dai commissari andrà in vigore il terreno dei fratelli Del Prete subirà un taglio del valore commerciale di circa 6 milioni di euro. Giusto così.

Mario De Michele

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