Il fuoco covava sotto la cenere. Ed è bastato un niente a far divampare l’incendio. Quando Giovanna Migliore nel consiglio comunale di ieri, durante il quale per il rotto della cuffia è stato approvato il bilancio di previsione, ha sollevato il caso Marilena Belardo (l’abitazione dell’assessore è stata colpita da un’ordinanza di demolizione per abusivismo) ci sono stati momenti di forte concitazione. Il vicesindaco Tosti di Città Visibile è scattato come un grillo per difendere la collega di giunta e di partito. Ha aggredito verbalmente l’esponente dell’opposizione. Uno spettacolo indecente. L’assise ridotta a mercato. Tosti ha urlato a squarciagola per zittire la Migliore. Gelo in sala. E ridda di polemiche al fischio finale del civico consesso. Su Whatsapp è circolato un breve video con l’accaduto. Sdegno crescente. Per correre ai ripari il braccio destro del sindaco Vincenzo Gaudino ha pubblicato un post per fare ammenda. Per qualcuno è strumentale. Serve soltanto a non alimentare la polemica. Forse è vero. Ma c’è da dire che Tosti ha fatto la cosa giusta. Ha aggiustato la rotta. Ha ammesso di aver sbagliato. E gli va dato atto. “Chiedo scusa. Pubblicamente”, si legge nel commento su Fb. “Ieri – ha scritto il vicesindaco -, in Consiglio Comunale, nella accesa dialettica che può caratterizzare il confronto politico ho avuto una reazione scomposta, ho perso la misura e me ne dispiace. Le mie scuse innanzitutto alla consigliera Giovanna Migliore, alla quale mi sono rivolto. Una reazione scomposta, è vero, che però è sorta spontanea perché non ho riconosciuto la Giovanna Migliore con cui da anni intrattengo un rapporto improntato alla correttezza e al dialogo, spesso proficuo. Mi ha fatto davvero specie ascoltare da lei quella che mi è parsa una provocazione spicciola, preparata, fuori dall’ordine del giorno e sul finire del Consiglio Comunale, quasi come a non dare modo al mio gruppo di replicare. Ma – precisa Tosti – questa non valga come giustificazione. Ed il mio tornare su quella intemperanza non è figlio del mio ruolo perché sarebbe stato uguale se fossi stato un semplice consigliere. Ovviamente, su questo, in queste ore, è partita la speculazione di chi evoca il maschilismo, invoca l’intervento dei movimenti femministi. Stucchevole. Troppo facile, non ci cado in questa provocazione. Il mio rispetto per Giovanna Migliore è totale. In quanto donna, in quanto consigliera, in quanto persona. A lei le mie scuse ed insieme a tutti coloro che ieri erano presenti in aula consiliare”. Errare è umano. Ammettere di aver sbagliato è da persona intelligente.

Mario De Michele

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