“La confusione che si e’ generata a seguito del dibattito parlamentare non aiuta”. Lo dichiara l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, che sottolinea: “Se il decreto del governo viene ritirato, ci sono maggiori possibilita’ per sfruttare il dispositivo del Consiglio di Stato,

ma se invece viene lasciato in Commissione in attesa dei tempi della decadenza, avremo una norma constrastante con la sentenza”. Nel secondo caso, spiega Romano, “gli operatori di questo settore, di fronte a tale confusione, avranno difficolta’ a rimettersi in moto, e la situazione si complichera’ ulteriormente”. Allo stato, la Regione Campania ha tre accordi scritti, con Liguria, Toscana ed Emilia Romagna. “Ci sono societa’ provinciali di altre regioni che hanno dichiarato di essere disponibili, ma e’ evidente che le Regioni non daranno il nulla osta se prima non capiranno qual e’ il quadro normativo di riferimento. Il rischio di impasse e’ notevole, sono molto preoccupato”, aggiunge Romano. Difficile, spiega l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, chiudere l’accordo con la Sicilia: “C’e’ un problema strutturale serio”, spiega, mentre la Puglia “continua a mannere la sua posizione, la mia impressione e’ che sia una posizione politica “. Servono pero’ accodi con altre Regioni: “In questo momento mandiamo 200 tonnellate in Toscana, 200 in Emilia Romagna e 300 in Toscana. Sono 700 e ne mancano all’appello altre 700”, dichiara Romano, secondo cui e’ “ingeneroso dire che in Campania non si stia facendo nulla: c’e’ una presa di posizone molto netta da parte dell’amministrazione comunale di Napoli, il commissario Varde’ e’ al lavoro, mentre la Regione sulla differenziata ha attivato con il Ministero e con il Conai i protocolli per il rafforzamento nei comuni sotto il 35%”, conclude.

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