“I tagli agli enti locali sono in realta’ tasse, pesano sui piu’ deboli, e non sono provvedimenti strutturali, non tranquillizzano neanche i mercati. Meglio agire su pensioni e Iva”. Lo afferma Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ in merito alla manovra decisa dal governo.

“Parliamo di una riduzione di trasferimenti per circa 20 miliardi di lire in tre anni – continua Caldoro – li chiamano tagli di spesa, ma sono azioni sulla carne viva dei cittadini: trasporti, assistenza, scuola. L’alternativa e’ ridurre davvero i servizi o aumentare le tariffe. In entrambi i casi pagano i piu’ deboli. Penso che siano piu’ equi ed efficaci l’intervento sulle pensioni e un piccolo aumento sull’Iva”. “Non vedremo neanche i Fas – prosegue il governatore della Campania – i fondi per aree sottoutilizzate: i tagli ai ministeri alla fine saranno ulteriori tagli agli enti locali, perche’ quei fondi saranno i primi a essere eliminati”. Per quanto riguarda la sforbiciata agli enti locali Caldoro afferma che “quella sulle province e’ persino debole. Per me si puo’ innalzare la soglia da 300mila a 500mila abitanti, e portare quella dei Comuni da 1000 a 2000. E cominciare anche a ragionare di accorpamenti di Regioni”.

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