“Abbiamo molti dubbi sulla gestione recente del Parco di Capodimonte che e’ di competenza della Soprintendenza. Riteniamo che da tempo il Parco sia seguito in modo non ottimale”. Lo dichiarano il commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e l’esponente dell’Udc, Marco Mango, sull’episodio della morte del giovane Antonio Barbatelli.

“Tra l’altro – aggiungono – essendo molto esteso e con diversi dirupi dovrebbe avere una segnaletica molto chiara, puntuale ed esaustiva che noi non abbiamo riscontrato. Noi crediamo che come la Floridiana sia invece molto trascurato e abbandonato a se stesso tranne che nei vialoni principali. Sarebbe utile alla luce degli ultimi avvenimenti e nelle more di conoscere precisamente la dinamica dei fatti che fosse preso in gestione da altri soggetti istituzionali diversi dalla Soprintendenza”. A rincarare la dose il presidente dell’associazione ‘Valori collinari’, Gennaro Capodanno: “Premetto che, alla luce di quanto sin qui noto ed in attesa dell’esito delle indagini in corso, ci sono due domande in particolare che, a mio avviso, attendono risposte sulla morte del giovane Antonio Barbatelli: la tragedia poteva essere evitata se, nel parco di Capodimonte, si fossero poste in atto per tempo le normali attivita’ per la messa in sicurezza per i luoghi considerati a rischio? Le operazioni di soccorso, che avrebbero potuto salvare Antonio, sono scattate tempestivamente, appena arrivata la notizia della scomparsa, laddove la morte, come si potrebbe immaginare per la dinamica degli eventi sin qui nota, non fosse stata immediata? Oppure si e’ aspettato troppo?”.

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