Il Consiglio dei ministri ha approvato, all’unanimità, il decreto per il rifinanziamento delle missioni militari all’estero diminuendo sensibilmente la spesa. Prima della riunione del Cdm si era trovata l’intesa in un vertice di maggioranza, dopo che ieri la Lega aveva chiesto un approfondimento del confronto prima di portare il decreto all’esame del Cdm.

Tanto che Umberto Bossi subito dopo la fine della riunione esulta: “Grazie alla Lega migliaia di ragazzi torneranno a casa”. E Silvio Berlusconi afferma: “Con il Carroccio tutto a posto ma lo sapevo, non ero preoccupato”. Nel tardo pomeriggio il presidente della Repubblica puntualizza che le riduzioni dei contingenti militari sono al momento “ipotesi che diventeranno decisioni effettive quando si sarà raggiunto il concerto con l’Onu e le organizzazioni internazionali”. “No a decisioni o ritiri unilaterali: Toghether out or toghether in”, afferma Giorgio Napolitano nel corso di una conferenza stampa al Quirinale con il presidente tedesco Christian Wulff. Dopo un lungo incontro a Palazzo Chigi tra il premier, i ministri della Difesa Ignazio La Russa, della Semplificazione Roberto Calderoli, degli Esteri Franco Frattini, dell’Interno Roberto Maroni, dell’Economia Giulio Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta è stato deciso che l’importo per le missioni all’estero sarà di circa 700 milioni di euro comprensivo degli ulteriori tre mesi di impegno in Libia. I tagli sono stati di circa 200 milioni. Ed è la missione contro Gheddafi quella sulla quale i risparmi sono più consistenti, di circa il 50%. La nave Garibaldi, finora schierata nel Mediterraneo, è stata ritenuta non necessaria. E questo ha comportato un risparmio. Seicento soldati saranno ritirati dal Libano.

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