“Gli incredibili livelli di violenza raggiunti” ieri a Roma sono “un segnale molto preoccupante per la convivenza civile”. Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una nota in cui sostiene che i violenti “devono essere individuati e puniti”.

“A Roma si sono viste cose incredibili e vergognose. Bisognerà capire come sia possibile che una banda di “centinaia di delinquenti abbia potuto devastare, aggredire, incendiare e tenere in scacco per ore il centro di Roma”. Lo afferma in una nota il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, esprime “la piena solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte nei violenti scontri di oggi a Roma e condanna con fermezza gli atti di inaccettabile violenza ad opera di criminali infiltrati tra i manifestanti”. Il ministro, fa sapere il Viminale, “é rimasto in costante contatto con il prefetto e il questore di Roma che oggi nella Capitale hanno dovuto fronteggiare una situazione di ordine pubblico di inaudita violenza”.

“Abbiamo assistito ad atti di barbarie. La guerriglia urbana scatenata a Roma da alcune frange di violenti è un segno profondo di inciviltà che deve essere condannato duramente”. Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, in una dichiarazione in cui esprime solidarietà e plauso per il lavoro delle forze dell’ordine.

“Un gran peccato”, così il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha commentato i disordini della manifestazione degli indignati a Roma. Draghi aveva espresso ieri mattina comprensione per le richieste del movimento. “I giovani hanno ragione a essere indignati” ma “a patto che non degeneri la protesta”. Aveva afferma il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi in una conversazione informale con la stampa al G20. “Se la prendono con la finanza come capro espiatorio, li capisco, hanno aspettato tanto: noi all’età loro non l’abbiamo fatto”. La protesta degli indignati ha preso di mira nei giorni scorsi anche la Banca d’Italia e lo stesso Draghi, prossimo presidente della Bce, e il ruolo dell’istituto centrale nella crisi, in particolare la missiva mandata da Francoforte al governo italiano sulle misure da prendere. Gli indignati hanno anche organizzato nei giorni scorsi un presidio permanente sotto la sede di Via Nazionale.

 

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