Di solito non pubblichiamo post social o comunicati stampa sic et simpliciter, stavolta facciamo un’eccezione per il Meetup Grano Duro di Sant’Arpino, sia per la colta citazione del titolo che richiama un celebre romanzo di Hemingway, sia per le dettagliate argomentazioni contenute nel documento. Ecco il testo integrale. “Nostro malgrado siamo obbligati a tornare sulla vicenda isola ecologica. Questa esigenza nasce dalla pubblicazione di un articolo di stampa che chiarisce motivazioni dell’archiviazione di tutti i procedimenti scaturiti a seguito del sequestro del centro ecologico. Ci teniamo innanzitutto a declinare attribuzioni varie, sia circa la vacuità delle nostre iniziative, sia di personalismi vari. Precisiamo che la denuncia da noi presentata ai carabinieri riguardava non la tenuta a norma del centro, ma una serie di servizi previsti dal capitolato speciale d’appalto e non erogati. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto, a più riprese di conoscere la paternità dell’esposto causa del sequestro, la data di presentazione e le irregolarità contestate. La data di presentazione potrebbe chiarire, per esempio, se sia stato presentato prima o dopo l’ordinanza di chiusura del centro, adottata con ordinanza a settembre 2019, dopo 3 anni e 3 mesi dall’insediamento dell’attuale amministrazione. Le date sono importanti per la ricostruzione della vicenda poiché è proprio una certezza di data che manca sia al NOE sia ai magistrati, per stabilire se i tempi di permanenza dei rifiuti siano stati o meno rispettati; si legge che non è stato possibile stabilire con certezza. Noi invece presumiamo che, almeno per gli ingombranti, i tempi di permanenza vanno dalla precedente gestione GoService prima dell’attuale Barbato Holding, quindi risalenti almeno a fine 2018; il passaggio di cantiere tra le due società è avvenuto a gennaio 2019. Questa ipotesi potrebbe derivare dall’analisi dell’estratto, immagine di copertina del presente documento, (determina n.179 del 01.10.2019), dalla quale si evince del contenzioso apertosi per una presenza anomala di ingombranti, decuplicatisi nel periodo del passaggio di cantiere tra la precedente ditta rifiuti incaricata e l’attuale.

Alla fine quello smaltimento l’hanno pagato i Santarpinesi, ma questa è un’altra storia, o meglio, la solita. A questo punto ci chiediamo se, ove fosse stato possibile stabilire l’eccesso di permanenza consentito, si sarebbero configurati dei reati quali omissione di atti di ufficio oppure omesso controllo? Da un altro estratto che alleghiamo nei commenti si evincono, questa volta da una sentenza della Cassazione, i parametri distintivi tra il deposito temporaneo e lo stoccaggio; il primo non può superare i 3 mesi per essere considerato tale; quindi come sarebbe classificabile se si appurasse che gli ingombranti presenti a gennaio 2019 sono stati smaltiti a ottobre 2019? Come si dice dalle nostre parti: l’hann’ fatt’ figlià? Sarebbe interessante anche sapere a quanti m³ corrispondono i 10 scarrabili pieni di rifiuti denunciati presenti nell’estratto della determina, poiché dalla stessa sentenza di cassazione si evince che: o si smaltisce ogni 3 mesi, oppure una volta raggiunti i 30 m³. Il nostro principio guida è, da sempre, la trasparenza, non facciamo chiacchiere né fomentiamo maldicenze, vorremmo semplicemente capire il perché i cittadini di Sant’Arpino sono stati privati da un anno e mezzo della possibilità di usufruire di tutti i servizi previsti, attraverso l’utilizzo dell’isola ecologica, con i conseguenti disagi; ancor più pagando diverse decine di migliaia di euro per la messa a norma per una situazione critica certamente non creata da loro. Il punto è proprio questo, la illegalità è stata accertata, ma non ha responsabili, per timori forzati o insufficienza di elementi probativi. Senza alcuna pretesa di contestazioni del lavoro della magistratura inquirente, sicuramente essa sì in possesso di ogni elemento utile per poter valutare complessivamente, ma per nostra esigenza di chiarificazione, riteniamo opportuno rendere note alcune considerazioni, utilizzando l’unica fonte che ha concesso una visibilità oggettiva alla vicenda: un articolo di Campania Notizie. Per la corretta lettura segnaliamo di prestare attenzione all’utilizzo di 《》 per distinguere gli estratti. I testi delimitati dalle parentesi sono di Campania Notizie, gli altri invece le nostre considerazioni. Abbiamo adottato questo sistema per comodità di esposizione data la complessità dell’argomento, senza intenzione contrappositiva nei confronti del contenuto dell’articolo di stampa ma con la volontà del mero utilizzo oggettivo, data la dovizia di notizie riportate.

1《L’isola ecologica di Sant’Arpino non era munita delle autorizzazioni necessarie per essere utilizzata come impianto di stoccaggio ma la soluzione adottata, seppure irregolare, era sostanzialmente finalizzata a evitare la permanenza dei rifiuti nelle strade e quindi a scongiurare conseguenze maggiormente gravose per il territorio. È uno dei passaggi fondamentali contenuti nella richiesta di archiviazione formulata dal pm Paola Da Forno nel procedimento a carico del sindaco Giuseppe Dell’Aversana. Richiesta accolta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale Napoli Nord Antonella Terzi. Nell’inchiesta era coinvolto anche Luigi Barbato, titolare della Barbato Holding, ditta affidataria del servizio di raccolta dei rifiuti, pure lui archiviato.》

PERICOLO DI PERMANENZA DEI RIFIUTI NELLE STRADE :

a) L’isola ecologica era utilizzata solo per alcune tipologie di rifiuti. Un avviso di interdizione al conferimento per le tipologie previste avrebbe causato una emergenza ambientale? A noi risulta che sia per gli ingombranti sia per gli sfalci, si è giunti successivamente a tale soluzione, provvedendo ad avviare un servizio domiciliare su prenotazione. Per plastica e vetro invece è prevista raccolta settimanale domiciliare con conferimento in siti altri, quindi non presso isola ecologica. Per quanto riguarda gli pneumatici raramente vengono conferiti da cittadini comuni ma da operatori del settore che, anche gratuitamente, avrebbero potuto rivolgersi a consorzi specifici. b) Nessun accenno alle diverse altre tipologie di rifiuti per le quali, come da capitolato, è previsto conferimento presso isola ecologica: RAEE, T/F (solventi, vernici, ecc.) Il secondo mai attivato. In questo caso nessuna preoccupazione per un potenziale inquinamento del territorio?c) Il nostro comune è luogo in cui la presenza di cumuli di rifiuti è costante. Problematica questa sì oggetto della nostra denuncia.

2《Il primo cittadino, difeso dall’avvocato Raffaele Costanzo, è stato prosciolto da tutte le ipotesi di reato. L’isola ecologica, sequestrata dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico il 24 ottobre 2019, si era trasformata col passare degli anni in un sito di raccolta di rifiuti di ogni genere. Rifiuti non pericolosi, se non un piccolo tubo in amianto, come precisa lo stesso pubblico ministero, che sottolinea come l’area fosse pavimentata per la maggior parte della sua estensione. Durante il blitz il Noe segnalò la presenza di rifiuti di varia tipologia, ben suddivisi tra loro, quali vetro, ingombranti, pneumatici, sfalci, plastica posti all’interno di cassoni.》

LA MODICA QUANTITÀ:

a) Asserire “di OGNI genere” potrebbe risultare difforme dalla catalogazione riguardante il verbale NOE, che specifica solo: plastica, vetro, sfalci, pneumatici. Forse si intendeva dire di DIVERSO genere?b) “Passare degli anni” contrasta con il “celermente” attribuito all’intervento di chiusura da parte dell’amministrazione a settembre 2019.c) “Piccolo tubo di amianto” è, per sua natura, un piccolo ma pur sempre rifiuto pericoloso. d) La maggior parte pavimentata potrebbe non escludere il pericolo di infiltrazioni per la minor parte non pavimentata.

3《L’area era stata consegnata dall’amministrazione comunale all’impresa appaltatrice, che avrebbe dovuto realizzare gli interventi idonei al regolare utilizzo dell’impianto.》

SI PUÒ PRESUMERE CHE TALI INTERVENTI NON SIANO STATI REALIZZATI, VISTA L’ACCERTATA IRREGOLARITÀ?

4《Inoltre, nel motivare la sua richiesta di archiviazione nei confronti di Dell’Aversana, il pm Da Forno rimarca che l’utilizzo dell’impianto non era destinato ad effettuare uno smaltimento dei rifiuti non corretto, ma la mera raccolta temporanea dei rifiuti in vista del successivo smaltimento.》

MERA RACCOLTA TEMPORANEA Per questa ragione risulta fondamentale stabilire effettiva permanenza, poiché se di breve durata si configura quale raccolta temporanea, diversamente diventa stoccaggio, procedura per la quale non c’erano le autorizzazioni operative.

5《Il sopralluogo del Noe non ha fornito elementi idonei ad individuare il periodo di permanenza dei rifiuti presso l’area e se la durata di deposito avesse o meno superato per ciascuna tipologia i termini consentiti. 》

ELEMENTI IDONEI GIÀ DAL PASSAGGIO DI CANTIERE TRA GOSERVICE E BARBATO HOLDING (gennaio 2019) ERA PRESENTE UNA QUANTITÀ ANOMALA DI INGOMBRANTI COME SEGNALATO NELLA DETERMINA DI CUI SOPRA.

6《È invece emerso che nel capitolato d’appalto era previsto che l’appaltatore dovesse provvedere all’adeguamento strutturale dell’isola ecologica.》MAI AVVENUTO?

7《L’elemento dirimente che ha fatto propendere la bilancia dal lato di Dell’Aversana, messo in evidenza in modo puntuale dall’avvocato Costanzo, è stato il provvedimento di chiusura dell’isola ecologica adottato dall’amministrazione già più di un mese prima dell’intervento del Noe. Il pm infatti fa notare come il Comune abbia celermente inibito l’utilizzo dell’area…》

ELEMENTI DIRIMENTI: UN MESE PRIMA, DOPO QUASI 9 MESI DAL PASSAGGIO DI CANTIERE E 3 ANNI DOPO L’INSEDIAMENTO DELL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE, CHE A PIÙ RIPRESE HA DICHIARATO L’EREDITARIETÀ DELLA SITUAZIONE CRITICA. POTREBBE ESSERCI ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ IMPLICITA PER RITARDI OPERATIVI?

8《e provveduto correttamente all’attività di bonifica,》A SPESE DEI CITTADINI, ca.50.000? EURO PER LO SMALTIMENTO DI INGOMBRANTI, TRITOVAGLIATURE DI SFALCI, PNEUMATICI CONFERITI IN MANIERA NON CONFORME, RACCOLTA RAEE.

9《manifestando la volontà di regolarizzare la gestione dell’area sin lì utilizzata di fatto pur in attesa del relativo adeguamento.》 MAESTRA, NON LO FACCIO PIÙ…

10《Insomma, il sindaco e la giunta hanno operato per scongiurare un’emergenza ambientale (rifiuti nelle strade) e poi sono intervenuti per rimettere a norma l’isola ecologica.》

Mah …estremamente perplessi. In virtù anche di una presunta ironia attribuita al sindaco nei confronti di coloro che confidavano in un esito diverso dalla archiviazione. Visti i fatti non pensiamo che questa battuta spiritosa, a metà strada tra la provocazione e il dileggio, sia accettabile. Se si vuole prescindere dalla meccanica delle potenziali inadempienze, almeno il rispetto per i fondi pubblici impiegati avrebbe potuto sconsigliarla. È stucchevole quanto una esultanza smodata per un gol segnato su autorete o per una archiviazione per insufficienza di prove, certe.

MEETUP 5 STELLE GRANO DURO

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