L’obbligo del vaccino? Per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è una «soluzione estrema, eventualmente si può anche prenderla ma sono per rafforzare l’uso del green pass perché spinge le persone a vaccinarsi». «Se la situazione diventa eccessiva si può anche ricorrere all’obbligo – dice in una intervista a RaiNews 24 – sicuramente è necessario l’obbligo per medici, insegnanti e per chi ha un rapporto molto stretto con la collettività». Napoli è «piena di turisti» continua Manfredi: «Faremo una ordinanza questa settimana per contingentare l’accesso ai decumani in modo che quando l’afflusso aumenta e diventa eccessivo, l’accesso è limitato. Il Natale si vive nei Decumani, nella zona dei presepi. La grande affluenza stiamo cercando di regolarla con percorsi contingentati, realizzando filtri e con controlli mirati a campione».

Preoccupano le proteste dei no vax in Italia e nel mondo ma preoccupa ancora di più se tali proteste «possano saldarsi con il malessere e il disagio sociale», ha detto ancora di sindaco di Napoli. «Credo che la preoccupazione ci deve essere così si prendono le contromisure – dice – la questione che ci preoccupa è che i no vax possano saldarsi con il disagio sociale, con il professionisti della piazza, in questi caso la situazione può diventare difficile. Perciò serve attenzione e serve ascoltare le necessità delle persone per avere quel livello di coesione che serve per la ripresa».

Sulla situazione finanziaria del Comune di Napoli, Manfredi ribadisce che «c’è attenzione al Governo per dare una risposta alla terza città d’Italia. Abbiamo ereditato una situazione difficile, dieci anni di dissesto durante i quali sono state depauperate risorse umane ed economiche». Ora, però «è il momento di ripartire con grande rigore ma lo dobbiamo fare con l’aiuto del Governo perché da soli non ce la facciamo». Quanto al Pnrr e al ruolo che possa avere in questa ripresa, Manfredi sottolinea che «deve rappresentare una occasione per ricostruire anche l’amministrazione perché senza una buona amministrazione sia i problemi semplici dei cittadini che i grandi progetti del paese sono difficili da realizzare. Napoli è una grande capitale, lo è sempre stata e lo è anche nella sofferenza». A chi gli ricorda il giudizio sulla città di un reportage de “Le Figaro” che ha definito Napoli una città del terzo mondo, Manfredi chiama in causa la serata al San Carlo: «Mi sono molto emozionato, quei lunghi minuti di applausi da parte della platea e il tutto il teatro che ha cantato l’inno di Mameli è il segno che Napoli è una città europea che conosce bene il suo ruolo».

Passando a temi strettamente politici, a proposito della coalizione a sostegno del sindaco, che va dalla sinistra di Leu al centro passando per Partito democratico a Movimento Cinque Stelle, Manfredi sottolinea come sia «un’esperienza che sta funzionando e che può essere anche riferimento per le scelte politiche a livello nazionale». Ma precisa: «Mi sono candidato per amministrare Napoli, non per fare un laboratorio nazionale. Poi i temi delle amministrazioni e del Governo nazionale sono temi che hanno una relazione diversa, perché affrontano temi diversi. Sicuramente a Napoli abbiamo fatto una bella esperienza politica che sta funzionando bene e che, mi auguro, continui con grande solidità proprio per governare questo momento importantissimo per la nostra città».

Infine, la questione del Quirinale: «Non mi permetto di dire cosa deve fare il presidente Draghi, è un uomo di tale valore e talento che sa benissimo cosa deve fare – ha detto Manfredi – l’unica cosa che posso dire è che l’Italia ha bisogno di Mario Draghi, ha bisogno della sua autorevolezza e della sua competenza. Quindi, qualsiasi sarà il ruolo che occuperà, il punto di riferimento di Draghi è fondamentale. Noi abbiamo bisogno di un vertice dello Stato stabile, che dia certezze alle amministrazioni e soprattutto abbia l’autorevolezza per poter rappresentare l’Italia in Europa. Questo devo dire che Draghi lo sta facendo con grandissimo valore».

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