Da sede istituzionale deputata al dibattito sulle questioni amministrative di interesse generale a palco per interminabili e stucchevoli comizi elettorali. Per l’esibizionismo politico del sindaco Enzo Guida il consiglio comunale di Cesa si è trasformato in una vetrina propagandistica che rende le sedute davvero indigeste. Una situazione insostenibile che ultimamente è andata sempre più peggiorata anche per colpa del presidente dell’assise Mimmo Mangiacapra. Senza soluzione di continuità il primo cittadino propina ricette mirabolanti e soluzioni geniali aggirando il nocciolo dei problemi e fregandosene altamente delle criticità fatte emergere dall’opposizione su una serie di tematiche, tra cui l’ambito socio-sanitario C6, il contributo di 25mila euro alla parrocchia San Cesario e la nomina del comandante dei vigili urbani. Tutte questioni ammantate da iter procedurali illegittimi o ai limiti della legittimità, che però sono passate ugualmente per il volere imperiale del sindaco e nel silenzio tombale della maggioranza di centrosinistra. L’ultimo show di Guida è andato in scena durante l’ultimo consiglio comunale che, come giustamente fa notare il Movimento 5 stelle di Cesa, “si è svolto in maniera surreale con spot continui, invece di parlare di equilibri, investimenti, in maniera propositiva e programmatica, tassazione alta e mancati servizi”. I pentastellati criticano il sindaco in particolare per il “sensazionale” annuncio di sei milioni di avanzo di amministrazione. “Il pubblico collegato – rimarcano i 5 Stelle – ha potuto avere la conferma della perenne campagna elettorale, che dura ormai da anni, e le voci date alla stampa di sei milioni di euro di avanzo. Ma di questi numeri a tanti zeri, è giusto evidenziare che sono spendibili solo 500.000 euro, che speriamo vivamente siano programmati per futuri investimenti. Noi vigileremo, come sempre”.
Il Meetup di Cesa rinfaccia a Guida di fare solo propaganda e di trascurare i gravi problemi della collettività. “Ed ecco servita, la ricetta di un solo uomo al comando: “abbiamo risanato”, la nostra politica del fare. Probabilmente gli amministratori comunali, sindaco in testa, mancano dalla periferia e non solo, dal giorno della campagna elettorale perché non si sono resi conti delle condizioni in cui versa il paese”. I Cinquestelle entrano nel merito dei problemi e propongono una serie di soluzioni concrete, con un passaggio anche allo sdoppiamento dell’Utc per piazzare due tecnici invece di uno come previsto dal bando. “Le tariffe alte, l’assenza di servizi nelle periferie, le difficoltà dei commercianti e delle famiglie per via del Covid, pochi soldi per vigilanza e sicurezza, pochi soldi per la manutenzione delle strade, incrociamo le dita che quest’anno non ci siano bombe d’acqua o problemi di allagamento, sono solo parte delle problematicità del territorio. È opportuno infatti sottolineare e ricordare che il Comune è un ente pubblico che fornisce un servizio ai cittadini, e la sua funzione primaria è l’erogazione di un servizio pubblico. Prescindendo dall’ovvia considerazione che nessun amministratore pubblico ha piacere nel mettere le mani nelle tasche dei cittadini – aggiungono i pentastellati -, visto che avete così tanti soldi, “sei milioni di euro”, non sarebbe giusto iniziare a considerare l’idea di un fondo per i commercianti e bar che hanno subito una profonda crisi per via del Covid, non sarebbe giusto iniziare a pensare ad una concreta diminuzione della tassazione sui cittadini, ma soprattutto ripulire strade, rilanciare la periferia e programmare un fondo per le famiglie in difficoltà, oltre ad evitare, per il futuro, il “pasticcio” del doppio incarico all’ufficio tecnico comunale. I soldi sono dei cittadini”. Infine la richiesta di rinunciare alle indennità di carica. “Una ultima osservazione, vi invitiamo, considerati i tempi di crisi e le difficoltà di una intera comunità a devolvere i vostri emolumenti di sindaco, assessori e i gettoni di presenza come consiglieri alla comunità, perché i fatti contano più delle parole”.
