A una settimana dalla presentazione delle liste si infittiscono gli incontri per trovare la quadra sui candidati sindaco. Ma a differenza di pochi giorni fa lo scenario politico inizia a prendere forma in vista delle comunali del 7 novembre. La coalizione di centrosinistra ha siglato l’intesa sul nome di Vincenzo Gaudino, già aspirante primo cittadino alle ultime amministrative quando fu battuto al ballottaggio da Andrea Villano. Sarà appoggiato da una parte del Pd (la peggiore, che si rivede nell’ex brancacciano di ferro Gianfranco Piccirillo), dai Riformisti e Democratici (il gruppo di Gennaro Oliviero), dal gruppo del senatore Fabio Di Micco (ex 5 Stelle) e da Città Visibile. Del raggruppamento dovrebbe far parte anche il Psi, anche se Luigi Ziello continua a trattare su altri tavoli. E non è escluso che a sorpresa possa capeggiare proprio lui uno schieramento composto dai Socialisti e dall’area moderata. Al momento i centristi non hanno ancora trovato l’accordo sul leader. In corsa ci sono Domenico Damiano, già consigliere comunale, l’ex sindaco Salvatore Del Prete “Monsignore” e l’ex assessore Giovanni Migliaccio. Sul versante civico prende quota il nome di Gianfranco Arena. L’avvocato è un volto nuovo della politica locale ma si porta dietro il fardello di pessimi sponsor. Il primo è Nicola Arena, già primo cittadino, indicato dal pentito dei Casalesi Orlando Lucariello come referente del clan fino alla fine degli anni Ottanta. Non solo. Durante l’impero di Angelo Brancaccio, il geometra, allora capo dell’Utc, ha rilasciato praticamente la totalità dei permessi di costruire illegittimi che hanno dato luogo al sacco edilizio della città. Un altro supporter illustre di Gianfranco Arena è Mimmo Iovinella, anche lui geometra-affarista negli anni del cemento, componente per oltre un decennio degli esecutivi guidati da Brancaccio. Dulcis in fundo c’è un altro geometra, il mestiere più redditizio ad Orta negli anni del boom edilizio. Si tratta di Tommaso Dell’Aversana, ex segretario del Pd e compagno di merende di Nicola Arena. Dell’Aversana era, assieme a Salvatore Del Prete “Magò, il tecnico più potente della città atellana. Un vero e proprio plenipotenziario. L’allora capogruppo della maggioranza consiliare di Brancaccio (capo della cupola affaristica) ha messo il becco in circa la metà delle concessioni edilizie per il tramite di tecnici prestanome, tra cui l’architetto Giuseppe Marino. Dell’Aversana detiene un record mondiale che probabilmente resterà imbattuto per sempre. Nel 2000 con un colpo di magia degno del miglior Houdini fece sparire nella notte l’incartamento della variante al Prg. E un’area che aveva acquistato nella zona cimiteriale divenne dalla sera alla mattina edificabile. Sul quel terreno costruì una mega villa con tanto di ampio giardino e piante gigantesche. Un’operazione milionaria che portò a termine assieme al suo amico e socio Antonio Cardillo, arrestato alla fine degli anni Novanta per false fatturazioni. Cardillo ha anche altri interessi ad Orta. È proprietario, in società con altri, di un terreno di ben 40mila mq in via Clanio che il “buon” Brancaccio aveva “salvaguardato”. Per fortuna con il provvidenziale intervento della triade commissariale la zona è stata riclassificata come verde attrezzato per riequilibrare un’area già cresciuta a dismisura sul piano urbanistico. Insomma Gianfranco Arena è sicuramente una faccia nuova ma alle sue spalle ci sono alcuni dei principali responsabili della devastazione del territorio. In un contesto politico del genere l’unica proposta davvero innovativa e credibile è quella di Agorà, Iv e Ortesi uniti che molto probabilmente proporranno come candidato sindaco Angelo Cervone. Politico preparato e persona perbene. Anche ad Orta di Atella la speranza (di un cambiamento) è sempre l’ultima a morire.

Mario De Michele

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